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Sabato, 13 Maggio 2017 19:29

L’Apostolo Filippo “torna a casa”

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patriarcaConsegnate martedì 9 maggio nella cattedrale di Smirne le reliquie dell’Apostolo Filippo al Patriarca Bartolomeo e alla Chiesa di Smirne che vide la prima predicazione dell’Apostolo. La delegazione romana  era costituita dal parroco dei Santi Dodici Apostoli  fra Agnello Stoia e padre Carbonaro  di Santa Maria in Portico in Campitelli. La consegna di una reliquia dell’apostolo Filippo di Bethsaida proveniente dalla basilica romana dei Santi XII Apostoli al patriarca ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo è stata preceduta dal canto del Vespro ortodosso nella  cattedrale di San Policarpo a Smirne. A consegnarla, il parroco della basilica fra Agnello Stoia, fra Silvestro Bejan, del Sacro Convento di Assisi, delegato generale per l’Ecumenismo e il dialogo interreligioso, e  fra Martin Kmetec del Convento di Sant’Antonio a Istanbul e Custode d’Oriente. Alla delegazione si è unito  un altro parroco romano, padre Davide Carbonaro, che guida la comunità di Santa Maria in Portico in Campitelli, insieme ad alcuni fedeli, tra i l’archeologo Francesco D’Andria, che ha scoperto il sito dove l’apostolo è stato crocifisso e deposto a Hierapolis, in Frigia, l’odierna Pamukkale. All’origine dell’iniziativa c’è la ricognizione degli apostoli Filippo e Giacomo minore che si è svolta lo scorso anno presso la Basilica dei Santi XII Apostoli, a Roma, dove sono custoditi i loro corpi dal VI secolo. Anche l’arcivescovo cattolico di Smirne, il domenicano Lorenzo Piretto, è venuto a venerare le reliquie e ha consegnato al parroco fra Agnello la richiesta da parte della comunità cattolica e ortodossa locale che l’apostolo Filippo potesse “tornare a casa”. Lo stesso patriarca Bartolomeo poi è particolarmente devoto a san Filippo. «Siamo felici di rinsaldare rapporti di amicizia e di comunione ecclesiale tra Roma e Costantinopoli nel nome di san Filippo e di san Francesco d’Assisi – il commento di fra Agnello Stoia -. Ci sentiamo nell’abbraccio di Paolo VI e di Atenagora, di papa Francesco e del patriarca Bartolomeo».


10 maggio 2017
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