“Una porta di ingresso per leggere Amoris laetitia”. Così P. Paolo Benanti ha aperto le catechesi degli adulti domenica 15 gennaio nella Sala Baldini. Entriamo dentro questo documento frutto di due Sinodi “come se fossimo alla ricerca di un isola sconosciuta, pertanto manteniamo la prospettiva della esplorazione, in questo che è, il risultato del cammino di tutta la Chiesa restituito dal Papa in forma magisteriale”. In effetti, ha proseguito P. Paolo: “Non si tratta di progettare la realtà, ma di entrare in un delicato discernimento della realtà”. Ha domandato il relatore: “che cosa vuol dire che l’amore è fonte di gioia e come si incarna questo amore nella famiglia; si può amare senza paura di perdere?” In effetti, il documento da parte sua “non fa leggenda, non fa modelli e neanche miti”, ma traccia un approccio “fenomelogico problematizzante”. Il testo del magistero di Francesco indica cosa significa la realtà dell’amore che si fa storia e concretezza tra le tante cose della vita. D’altra parte: “c’è anche un amore cieco che è ucciso e scompare nella sua quotidianità: c’è una lussuria che strappa dall’amore vero in una ricerca narcisistica di sé; e c’è un amore che é sacramento, il sogno di Dio sulla nostra umanità”. P. Paolo si è domandato se non è “ottimismo latinoamericano”, una sorta di “pregiudizio” questo insistere di papa Francesco sulla gioia dell’Amore. Per il papa il termine gioia è fondamento di fede perché non siamo frutto del caso, ma creati per amore (cf. EG1 cf. anche GS 1). Dopo i drammi dei totalitarismi, è messo in discussione nell’Occidente “il cardine della persona”. “Oggi si scende in piazza per avere diritti sul’inizio e fine vita; sull’ identità sessuale”. Viviamo un tempo in cui l’umano è messo in crisi e senza l’umano non sappiamo piu cosa fare con i profughi,con i nostri figli, trasformando i desideri in diritti”. Ma la Chiesa ribadisce nel suo magistero che “in ogni uomo c’è un fattore che permette di decidere cosa è bene e cosa è male” e scegliere di conseguenza (cf.. GS 16). Amoris laetitia invita ad avere uno sguardo concreto prima di teorizzare. Così al numero 31 si parla di “attenzione alla realtà concreta”. Il documento in questo sguardo complesso, scorge: “famiglie tradizionali; famiglie allargate; trova vedovanza; situazioni infrante; condizioni di violenza “come driver delle relazioni”; la rivoluzione sessuale che ha scardinato le identità; nuove relazioni affettive che pretendono la dimensione di famiglie; infine, si trovano anche sante famiglie (cf. AL 33)” In tutta questa complessità Amoris laetitia propone un cambiamento di prospettiva che p. Paolo individua in queste due eloquenti e significative immagini: “Da mercanti di diamanti che individuano la perfezione al modello dei cercatore d’oro". Dal canto loro, le famiglie, sono diverse come forma ma, in questa prospettiva la Chiesa è invitata a scoprire la preziosità che è in ognuna. Si tratta di una vera e propria “rivoluzione pastorale”. (La sintesi dell'intervento non è stata rivista da P. Paolo Benanti)
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