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Martedì, 09 Marzo 2021 11:47

Il Vicario a Tor De Specchi. Lo stile di Francesca Romana: Dio e i poveri

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Una celebrazione intima, dal sapore domestico quella celebrata dal Cardinale Vicario Angelo De Donatis nel Monastero di Tor De Specchi che vide l’azione contemplativa e apostolica di Santa Francesca Romana, celebrata dalla Chiesa il 9. Riunita intorno all’altare la piccola comunità delle Oblate discendenti spirituali e germe di quel seme di santità: “Ancora vivo, perché la carità non avrà mai fine”. Francesca, ha ricordato don Angelo, durante l’omelia celebrata nella Cappella del coro: “Fu donna forte che fece dell’incontro con Dio e con i poveri il suo stile di vita. La sua casa fu aperta al povero e non rimandò mai  a domani la carità”. Un anno difficile quello vissuto. Fu il giorno di Santa Francesca che cominciò il periodo di  lockdown con la sospensione delle celebrazioni pubbliche nelle Chiese: “Ma non è mai stata sospesa la carità che ha visto l’impegno di comunità religiose e parrocchiali, rivolto verso i poveri e le famiglie bisognose. La carità è lo slancio del cuore che ci fa uscire da noi stessi. Il poco condiviso per amore non finisce mai e si moltiplica”. Immaginiamola Francesca, ha concluso il Cardinale, ancora oggi: “In prima linea, lei che fu ponte tra Dio e l’anima”. Al termine nel saluto, l’Abate Luigi Tiana, Commissario del Monastero, ha ricordato come la presenza del Vicario del Papa per la Città di Roma, raccoglie simbolicamente l’affetto e la devozione di tutti i romani che da secoli, hanno affollato in questo giorno, il luogo che vide la santità di Francesca”. Insieme alle Oblate di Tor De Specchi, la Comunità Benedettina Sublacense Cassinese di Sant’Ambrogio alla Massima ed il Parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli.

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