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Venerdì, 15 Ottobre 2021 17:50

Alla Braidense di Milano in mostra due manoscritti del Marracci

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La Biblioteca Braidense prosegue la presentazione delle sue collezioni storiche che puntano a valorizzare il suo preziosissimo e vastissimo patrimonio librario. Dal 7 ottobre al 13 novembre 2021 la rassegna “La lingua araba e l’editoria come luogo di incontro dal XVI al XVIII secolo” vedrà esposte al pubblico opere che raccontano l’evoluzione della conoscenza e i rapporti culturali dell’Europa con il Vicino e Medio Oriente. Attraverso 85 testi della Braidense, 8 volumi che arrivano da importanti biblioteche italiane e 12 opere provenienti da collezione privata tra cui due manoscritti riguardanti commenti al Corano raccolti da P. Ludovico Marracci religioso dell’Ordine della Madre di Dio concessi dall’Archivio OMD di Roma. La mostra presenta alcune imprese intellettuali ed editoriali europee che hanno avvicinato la cultura araba del Mediterraneo dal XIV secolo fino alla fine dell’Ottocento. Dalle traduzioni latine dai testi arabi che hanno raccolto l’eredità della medicina e delle scienze naturali greche ai racconti di viaggio in Terra Santa alle prime grammatiche arabe per occidentali, fino alle traduzioni dai libri liturgici e dai libri sacri delle Chiese cristiane siriache e maronite all’inizio del XVI secolo, la rassegna ha come obiettivo di mostrare il punto di contatto tra l’Occidente e il mondo arabo: un incontro che mette in risalto la competizione ma anche la condivisione di pensieri che testimoniano la ricchezza della nostra cultura. Se da una parte infatti troviamo la competizione nelle traduzioni arabe dei testi religiosi che avevano come fine l’evangelizzazione dall’altra è evidente la condivisione nelle opere dove i pensieri, gli studi e le analisi si sono intrecciano nei secoli. Una mostra - afferma James Bradburne, direttore della Pinacoteca di Brera e della Biblioteca Braidense “che oltre a raccontare una storia importante sulla lingua, la letteratura e le biblioteche è una rassegna sulla traduzione, non solo nel senso stretto di rendere un testo in una lingua comprensibile in un’altra, ma nel senso più ampio della parola latina translatio - portare attraverso - attraversare i confini, nel nostro caso, quelli della cultura, della religione e della geografia”. La rassegna esplora i molti e differenti modi in cui la parola araba è stata contenuta e incanalata, creando allo stesso tempo un ponte verso le culture del Medio Oriente. Sarà così possibile ammirare le prime traduzioni italiane del Corano, la stampa di libri liturgici e catechismi in lingua araba realizzati per le missioni in Oriente promosse da Gregorio XV all’inizio del Seicento, per arrivare, in età illuministica, alla prima traduzione moderna in latino del Corano, esordio degli studi moderni di arabistica, pubblicata nel 1698 da Ludovico Marracci con un’intera sezione dedicata agli studi più recenti e delle traduzioni moderne in italiano del testo sacro dell’Islam. Oltre ai rarissimi volumi, la mostra è caratterizzata anche dall’esposizione di oggetti islamici del periodo mamelucco (Siria e Egitto XIV-XVI secolo) e Safavide (Iran XVII-XVIII secolo) con scritte in caratteri arabi provenienti da collezione privata. A cura di Aldo Coletto e Marina Zetti, la rassegna si avvale della curatela scientifica di altissimo livello per le sue varie sezioni: Amos Bertolacci (IMT Scuola Alti Studi Lucca), Alexander Bevilacqua (Williams College, Massachusetts), Paolo Luigi Branca (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), Marco Galateri di Genola (bibliofilo, collezionista e presidente di varie associazioni e fondazioni di promozione culturale), Patrizia Piacentini (Università degli Studi di Milano), Paolo Sachet (IHR/ Université de Genève).

Letto 676 volte Ultima modifica il Venerdì, 15 Ottobre 2021 18:03

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