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Mercoledì, 13 Luglio 2022 07:56

I Pontefici e l’Ordine della Madre di Dio. Quattrocentocinquant’anni di filiale obbedienza

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Dal “Testamento spirituale”, una delle ultime lettere di San Giovanni Leonardi, possiamo cogliere il tocco di una obbedienza e devozione filiale al Papa, il Vicario di Cristo. “Avete le Costituzioni approvate da un Papa Clemente…”. I tratti ironici misti a sagacia lucchese, lo farebbero assomigliare per un istante a San Filippo Neri. I due santi toscani, affini per amicizia e spiritualità, godevano la comune stima di Papa Clemente VIII. Fu proprio Clemente, che inviò il Leonardi come Visitatore tra i monasteri dei Benedettini virginiani e Commissario Apostolico a Madonna dell’Arco nel napoletano. Papa Clemente non solo diede forma alla famiglia leonardina con il breve Ex quo divina Majestas (13 ottobre 1595), ma unì alla giovane Congregazione la Chiesa romana di Santa Maria in Portico, consegnando nelle mani del Santo la venerata icona della Madre di Dio. Gli ultimi anni romani del Fondatore furono a servizio di Papa Paolo V Borghese, al quale il santo indirizzò due lettere: una per la “Riforma universale della Chiesa” e l’altra per suggerire al Pontefice quel “Progetto missionario” che è alla base del Collegio di Propaganda Fide. Alla morte del Santo, Paolo V accompagnò l’unione della Congregazione lucchese del Leonardi con le Scuole pie di San Giuseppe Calasanzio (Scolopi). Aiutò le due famiglie nel discernimento dei carismi, che ben presto trovarono il loro reciproco posto nella Chiesa: L’una per la pastorale, l’altra per l’istruzione. Sarà Gregorio XV il 3 e il 18 novembre del 1621 a riconoscere per i due istituti, il titolo di Ordine, concedendo loro i privilegi degli antichi Ordini dei mendicanti. In tal senso, il Pontefice, intese “canonizzare” insieme ai grandi santi della “Riforma”: Ignazio, Francesco Saverio, Teresa d’Avila, Filippo Neri, e Isidoro di Siviglia, le due forme di vita apostolica riformata, dedicate alla formazione e alla educazione del popolo di Dio e soprattutto dei giovani. Papa Urbano VIII riprenderà il progetto missionario di San Giovanni Leonardi e costituirà il Collegio Urbano di Propaganda Fide.

Sulla scia della Riforma il Beato Innocenzo XI fu molto vicino all’Ordine della Madre di Dio, ebbe come personale confessore Ludovico Marracci, il quale, per la nota erudizione fu incaricato di tradurre il Corano e la Bibbia arabica ad uso dei missionari di Propaganda Fide. Sarà Papa Alessandro VII nel 1662 ad edificare il Tempio di Campitelli traslando l’icona di Santa Maria in Portico ed il corpo del Fondatore nel nuovo santuario, voluto per voto dal Popolo Romano. Tuttavia, l’edificazione della Chiesa di Campitelli e l’affidamento ai leonardini, fu anche l’omaggio all’Immacolata Madre di Dio le cui controversie teologiche ad opera di P. Ippolito Marracci, trovarono definitiva soluzione con la Bolla Sollicitudo omnium Ecclesiarum dell'8 dicembre 1661. Il documento pontificio sanciva l’antichità e il senso popolare del culto all’Immacolata. Papa Alessandro attribuì alla venerata icona di Santa Maria in Portico il titolo di Romanae Portus Securitatis. Il santuario e l’Ordine tutto ricevettero dai Pontefici il dono  delle indulgenze soprattutto durante i giubilei. Così Clemente IX, Clemente X, Clemente XI, Benedetto XIII, Clemente XII, Pio VI, Pio VII, Leone XII, Gregorio XVI, favorirono la devozione a Santa Maria in Portico, promuovendone la traslazione con altre reliquie insigni nelle Basiliche romane.

Durante il pontificato di Benedetto XIV Prospero Lambertini, si portarono a compimento i processi per la canonizzazione di San Giovanni Leonardi e fu lo stesso Benedetto a firmare personalmente il decreto che proclamava l’eroicità delle virtù. Di seguito, Pio IX lo iscriverà nell’albo dei Beati, mentre Papa Leone XIII, ne inserirà il nome nel martirologio, privilegio riservato ai beati pontefici. Papa Leone stimava molto i Padri con i quali aveva profonda stima. Si narra che un giorno il Padre Generale con alcuni confratelli ricevuti in udienza furono annunziati dal Maestro di Camera: “Santità ci sono i Padri della Madre di Dio”. E il Papa rispose: “Oh! I nonni di Gesù!”. Nonostante i tratti familiari, Leone affidò ai religiosi leonardini, tra i quali P. Gioacchino Maria Corrado, la direzione di alcune famiglie religiose nascenti.  Nel 1924 durante il XIV centenario dell’apparizione di Santa Maria in Portico, Papa Pio XI volle che l’icona di Santa Maria in Portico, portata processionalmente per la Città, rimanesse esposta nella Basilica Vaticana. Durante l’anno centenario, predicarono nella Chiesa di Campitelli Mons. Angelo Giuseppe Roncalli, e Don Giovanni Battista Montini, oggi San Giovanni XXIII e San Paolo VI.  Nel 1938 Pio XI canonizzò San Giovanni Leonardi diffondendo il suo culto nella Chiesa universale.

Il suo successore Pio XII, ebbe cara la famiglia leonardina. Era a conoscenza dei rischi che i padri avevano corso durante il periodo bellico per aver accolto diverse famiglie ebraiche a Campitelli. Ma fu speciale l’amicizia che strinse con P. Lucio Migliaccio, considerato dal Pontefice “Uomo di sua fiducia”. Lo inviò quale assistente spirituale dei “Comitati civici”, nati nel 1948 ad opera di Luigi Gedda.  Durante quella particolare fase della storia italiana, in poche settimane furono aperte sedi in diciottomila parrocchie di trecento diocesi italiane. Fu S. Paolo VI a scrivere una lettera a P. Migliaccio, allora Rettore Generale, nel IV centenario della fondazione dell’Ordine e a compiere la visita presso la Parrocchia romana di Torre Maura, dedicata al Fondatore. Ancora viva nella memoria la visita di San Giovanni Paolo II a Campitelli e l’incontro con P. Aniello Napoli Rettore Generale; così come la lettera scritta al Generale P. Vincenzo Molinaro nel 2001 in occasione dei quattrocento anni dell’unione dell’istituto alla Chiesa romana di Santa Maria in Portico. Sarà Papa Benedetto XVI a proclamare San Giovanni Leonardi Patrono dei Farmacisti e, inaugurare la monumentale statua marmorea presso l’abside di San Pietro in Vaticano. Nel 2009 in occasione del IV Centenaro della morte del Santo Fondatore, il Pontefice scriverà una missiva a P. Francesco Petrillo Rettore Generale e pronuncerà una storica catechesi sul Santo in Piazza San Pietro. E’ storia recente la traslazione dell’icona di Santa Maria in Portico in San Pietro, durante il Giubileo della Misericordia. In tale occasione Papa Francesco manifestò come i suoi predecessori i segni della devozione verso questa immagine che accompagna nel tempo il cammino dei figli di San Giovanni Leonardi.

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