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Sabato, 19 Ottobre 2019 16:08

Oltre l’attesa

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Perché pregare se poi le cose non cambiano? Non sono le cose che cambiano, sei tu a cambiare. Allora le tue mani fiacche appese al cielo che scende sulla terra, saranno sorrette da altri, perché la preghiera sì, è voce del cuore a volte stanco e inquieto, ma ci accomuna, intreccia le voci, sostiene le braccia, ci plasma perché possiamo non solo essere uno accanto all’altro, ma un per l’altro. Certo, la gloria di Dio ha il suo peso e questo Mosè lo sapeva bene. Paolo lo aveva intuito, lui che chiede a Timoteo di rimanere saldo in quella Parola che esce dal silenzio. Parola fatta carne che sussurra dalla notte dei tempi al cuore dell’uomo: ti amo! Ti aspetto! Ho pazienza con te! Ed attende risposte. Ecco la preghiera! Necessaria, come il respiro, come il battito del cuore, i quali non possono fare a meno del sempre; ne andrebbe di mezzo la vita. E’ straordinario ed attuale il suggerimento che Ignazio di Loyola dava per insegnare l'arte di pregare: “Prega come se tutto dipendesse da Dio, lavora come se tutto dipendesse da te”. Mentre io prego Dio lavora in me e chissà, che quella preghiera non mi trasforma. Ogni tanto dal Vangelo spuntano le vedove, Gesù ne ha particolare predilezione perché al tempo suo, erano le più povere tra i poveri, terribilmente a rischio nella società. La loro preghiera, insieme a quella dell’orfano, godeva della prima istanza presso Dio. Avevano tanti avversari, ma un solo difensore: Dio! Gesù ne prende a cuore la causa, le difende da chi vuol rubare loro l’eredità, le ricorda come compimento dell’antica profezia, ha occhi per la loro povera offerta, garanzia di un dono totale, come il suo. E ora, nella parabola sulla preghiera che sconfina, presenta chi, agli occhi del mondo è in perdita, come colei che sa quello che vuole. C’è una profonda fiducia nella richiesta di questa donna straordinaria. La sua insistenza fedele, è capace di generare la giustizia anche in chi ha scelto la disonestà come compagna di viaggio. Gesù non loda il risultato raggiunto: la giustizia, che altrove invita a superare con la misericordia. Ma la fede, che nel grido insistente della vedova, conserva già la certezza di essere esaudita. La nostra preghiera non aggiunge nulla a Dio. Lui sa già di cosa abbiamo bisogno. Ama ascoltare la nostra voce, perché l’attesa della sua risposta mi cambia dentro.


Davide Carbonaro

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