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Sabato, 23 Maggio 2020 07:21

La vita tra le mani

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La partenza di Gesù inaugura il viaggio della Chiesa: “partirono”. Il pellegrinaggio sulla terra e nella storia, sarà la sua caratteristica vitale. L’ascensione non è distacco, né assenza, ma presenza rinnovata del crocifisso risorto nella Chiesa dove il Egli parla, agisce e conferma con i segni. Non è un viaggio solitario quello che è inaugurato oggi, ma il continuo misurare la propria esistenza con “il dono di Cristo”. Luca accenna a tale dono nell’affermazione che Gesù fa allo sparuto gruppo di discepoli stretti intorno a lui sul monte degli ulivi. Affranti, confusi, dubitanti, curiosi: “riceverete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi”. A questa umanità fragile tuttavia rivestita dalla potenza dello Spirito, Gesù affida  “i confini della terra” senza dimenticare la prospettiva del cielo che si apre davanti ai loro occhi come promessa del suo ritorno. Se da una parte è inaugurato il pellegrinaggio della Chiesa, dall’altra è inaugurata la fiducia che Gesù rimette nei discepoli di ogni tempo. Che bello sentire che il Signore ha fiducia di me. Al di là dei miei tradimenti, egli continua ad agire insieme con me. Eccolo il Vangelo, la buona notizia che siamo chiamati ad annunciare al “Teofilo” di ogni tempo. Quella buona notizia è per degli “Amici di Dio”, perché così Gesù ha chiamato i suoi e noi prima della sua consegna nelle mani dei carnefici. Vangelo dei nuovi inizi, perché ogni volta che riproponiamo i gesti e le parole del Signore egli ricomincia con noi e rinnova tempi, luoghi e cuori. Vangelo della presenza che non molla la presa, che ti invita a stare con i piedi per terra, senza perdere il desiderio del cielo. Vangelo dei segni indelebili del Risorto nelle mani e sulle labbra della Chiesa. In quattro verbi Gesù prima di essere assunto in cielo, dichiara ai suoi le istruzione per l’uso nei confronti dell’umanità che con lui abita in Dio ed è abitata da Dio. Io sono con voi sempre. Non perdere il tuo sguardo a scrutare inutilmente il cielo, né il tuo tempo a calcolare i passi sulla terra. Non rimanere in silenzio io ti ho insegnato il linguaggio dell’amore. Non avere paura di sporcarti le mani con l’uomo fatto di terra, io ti ho creato per la vita e non per la morte: prendi la vita tra le tue mani. Gesù non si è mai imposto a nessuno, ha chiesto “se vuoi”. Stendi la tua mano sulle ferite umane la vita è ormai redenta.

Davide Carbonaro

Letto 1110 volte Ultima modifica il Sabato, 23 Maggio 2020 07:54