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Sabato, 29 Agosto 2020 07:47

Vite in perdita

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C’è un fuoco che arde in Geremia in Paolo ed in Pietro. Una forza che trascina i loro umani sentimenti verso la Parola che accende i cuori. Geremia è sedotto ed apparentemente abbandonato da quella Parola che genera i profeti e li getta in mezzo alle contraddizioni umane. Paolo è posto dall’ardente Parola al confine tra un popolo scelto, eletto e mai rigettato ed un popolo nuovo che il Padre di Gesù Cristo ha convocato nella morte e resurrezione del suo Figlio. Pietro ardente d’amore per Gesù, segnato dal suo carattere di fuoco, è ostacolato dal suo orgoglio. Quel fuoco se arde veramente nel cuore del Profeta e del Discepolo, cambia il suo modo di pensare, diventa incontenibile. Non adegua le scelte alle proprie misure e previsioni, me le amplifica nel pensiero di Dio. E noi, affermerà Paolo, possediamo il pensiero di Cristo. Come distinguere il fuoco delle passioni umane che combattono in noi, che limitano i nostri orizzonti vitali, dall’ardente desiderio di Dio che accende in noi il divino stupore? Dove sta l’errore di Pietro che in fondo è il nostro? Nel mettere in disparte Gesù. Lo ha appena professato Messia, così come lo Spirito e non la carne gli hanno suggerito. Egli, in effetti,  non adegua la sua mentalità al progetto che il Padre di Gesù Cristo ha posto nell’immagine del Messia. Non un liberatore umano, ardente delle passioni che bruciano nei cuori degli uomini, ma un Messia amante e perdente. Questo dono senza guadagno, ieri e oggi, genera Profeti ed Apostoli che non avranno altro vantaggio se non l’amore donato sempre in perdita, come quello di Gesù. La razione del Rabbi di Nazareth  davanti al gesto e alla parola di Pietro è durissima: “Va’ dietro a me Satana”. Non è il posto tuo, mi sei d’inciampo! Il posto del discepolo è sempre dietro al Maestro, mai avanti a lui. Anche la durezza con cui Gesù rimprovera Pietro è generata dal suo ardente amore per lui. E’ in gioco la graduale conversione del primo degli Apostoli, scelti perché egli possa confermare nella fede  i fratelli. Le proposte di Dio non possono essere scandalo ed ostacolo alla nostra esistenza, perché in esse è conservato il dono della vita eterna, quella che Gesù conquisterà perdendo la sua vita fuori le mura di Gerusalemme.

Davide Carbonaro

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