Stampa questa pagina
Sabato, 29 Febbraio 2020 07:26

La prova

Vota questo articolo
(2 Voti)

La tentazione, lo sguardo in giù, ripiegato su di sé, questo orientamento il tentatore vuole che Gesù assuma.  La polvere del suolo, dove la sorte strisciante del divisore, fin dall’inizio trovò dimora.  Guarda giù le pietre, buttati giù, buttati ai miei piedi. Satana chiede di tornare alla terra da cui l’uomo è originato, sostiene che la sua parola è affidabile, perché riporta le parole di Dio. Gesù non ci sta. Egli è la parola fatta carne, come ogni uomo sulla terra, porta il respiro divino, anzi ne è l’autore. Così, quel soffio potente che lo conduce nel deserto, è avvolto per quaranta giorni dalla terra e dal cielo, dove l’uomo è Dio possono abitare. Non esistono luoghi dove Satana ha il potere assoluto. Dio abita tutto ciò che ha creato. Lo ha posto nelle mani dell’essere vivente, formato a sua immagine e somiglianza. Lo Spirito, l’acqua,  la terra,  l’uomo, sono gli ingredienti antichi e nuovi della creazione. Ogni Quaresima ci fa ricominciare dal deserto, luogo simbolico e al contempo reale, necessario per lavare l’anima, come l’acqua lava il corpo. Icona  del travagliato  pellegrinare di Israele. Luogo della memoria e dell’amore; della Parola e dell’ascolto; del pane e dell’acqua; della fedeltà di Dio, del rifiuto ostinato del cuore umano. Come per Israele anche per Gesù è luogo della prova e della scelta. E Gesù sceglie! Sceglie me e te, la nostra fragile umanità, con la quale vince Satana l’antico tentatore. Dalla nuda roccia del deserto scolpita dal vento prende avvio l’annuncio della buona notizia, il Vangelo che dice la vicinanza di Dio all’uomo. Questo è il Regno; questo Messia Gesù  vuole essere. Convertitevi! Ripete il giovane Rabbi di Nazareth, dopo che per quaranta giorni ha sperimentato i combattimenti del cuore umano, mostrandoci che attraversare la prova ci fa uomini liberi. Convertitevi! Ripete la Chiesa, “Non abbandonarmi nell’attimo della tentazione”, risponde il cuore orante, non mi lasciare da solo in quel faccia a faccia con la prova. Qui è ancora offerto l’orientamento dei nostri quaranta giorni, nei quali si staglia, fin da ora, luminoso e vittorioso il volto del Figlio di Dio.

Davide Carbonaro

Letto 1061 volte Ultima modifica il Domenica, 01 Marzo 2020 10:41