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Sabato, 04 Aprile 2020 08:28

Compimenti

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Su quell’asina Abramo aveva legato la legna per il sacrificio del figlio Isacco. L’asina è protagonista nel racconto di Balaam, la sua voce è profezia di benedizione per Israele. Zaccaria, la segnala quale cavalcatura del Messia mite ed umile. La letteratura rabbinica, ricorda come la discendenza di quell’asina si aggira per il Monte degli Ulivi nell’attesa del Messia. Non un colpo di genio, quello del Rabbi di Nazareth, che viene a prelevare il trono di Davide, avanzandone i diritti. Non una risposta al potere arrogante delle cavalcature romane. Il Regno è dei miti, lo aveva detto in apertura del suo programma messianico; dei poveri, di coloro che piangono, dei perseguitati a causa della giustizia.  Quelle parole si compiono nell’umile maestro di Nazareth, figlio di Davide. Altre parole sono pronunciate su di lui in quella liturgia della strada: Osanna! E’ il grido del popolo, di tutti noi: “Dà la salvezza!”. Solo Dio salva. Con straordinario impatto narrativo, l’evangelista  Matteo porta a compimento quanto annunciato all’inizio del suo Vangelo: “Si chiamerà Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati”. A Gerusalemme, Gesù vi entra per essere “l’uomo dei dolori” che ben conosce il patire, che non lo spiega, ma lo vive. Svuotato di tutto, ma non dell’amore. Eccola la passione del Dio con noi. Quella che risuona nelle nostre Chiese, quella che si unisce al dolore e alla speranza di ogni uomo e di ogni donna sulla terra. La passione non si spiega, si vive fino in fondo. Quest’anno la leggeremo nelle nostre case, tra le mura domestiche, tra le pieghe della monotonia quotidiana. La intrecceremo ai nostri racconti, alle fatiche del vivere, alle speranze che germogliano dal cuore, per il domani. La passione di Gesù non finisce tra le mura domestiche, come non finì nel ristretto circondario di Gerusalemme. C’è un invito ad uscire, a precederlo in Galilea, ad essere suoi testimoni fino agli estremi confini della terra. Solo così Egli, con me e con te, sarà il Dio con noi.

Davide Carbonaro

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