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Mercoledì, 17 Luglio 2024 10:35

Litugia della Solennità di Santa Maria in Portico

Di seguito riportiamo il proprio della Messa a Santa Maria in Portico:

 

COLLETTA

 

Dio che hai dato per madre la stessa madre
del tuo Figlio diletto
ed hai voluto che rispendesse al mondo

come immagine della Chiesa
ti preghiamo per sua intercessione
di liberarci da ogni pericolo
per vivere secondo i desideri del tuo cuore
e giungere al porto della salvezza eterna.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio,
e vive e regna con te,
nell'unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Amen.

Deus, qui Genitricem dilecti Filii Tui, Matrem nobis dedisti,
ejusque speciosam Imaginem mira apparitione
clarificare dignatus es:
concede quaesumus;
ut ejusdem Virginis intercessione a quovis erepti perditionis incursu,
secundum cor Tuum vivere,
et ad coelestem patriam feliciter pervenire valeamus.
Per eumdem Dominum nostrum Iesum Christum Filium tuum,
qui tecum vivit et regnat in unitate Spiritus sancti Deus,
per omnia sæcula sæculorum.

Amen.

 

 

ORAZIONE SULLE OFFERTE

 

Accetta, o Signore, i doni che ti presentiamo
in questa solennità della Vergine Maria,
per i suoi meriti donaci di giungere felicemente

al porto dell’eterna salvezza.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen.

Acciper, quaesumus Domine,
munera in hac sacra commemoratione dignanter oblata:
et beatae Mariae Virginis suffragantibus meritis,
ad nostrae salutis auxilium pervenire concede.
Per Dóminum nostrum Iesum Christum Fílium tuum,
qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti,
Deus, per ómnia sǽcula sæculórum.

Amen.

 

 

PREGHIERA DOPO COMUNIONE

 

Nutriti dai Sacramenti del tuo amore, o Signore,
per intercessione della Madre Santissima
ti chiediamo umilmente l’aiuto
per superare ogni pericolo di peccato
per meritare i beni eterni.
Per Cristo nostro Signore.

Amen.

 

Sumpsimus, Domine, celebritatis annuae votiva sacramenta:
praesta quaesumus:
ut, beata Maria semper Virgine intercedente,
et temporalis vitae nobis remedia praebeant et aeternae.
Qui tecum vivit et regnat in unitáte Spíritus Sancti, Deus,
per ómnia sǽcula sæculórum.

Amen.

 

LITURGIA DELLA PAROLA

 

PRIMA LETTURA
Avvicinatevi tutti a me e saziatevi dei miei frutti

Dal libro del Siràcide
Neo-volg. 24, 1-2.5-7.12-16.26-31
La sapienza loda se stessa e si gloria in Dio,
si vanta in mezzo al suo popolo;
essa apre la bocca nell'assemblea dell'Altissimo
e loda se stessa alla presenza di Dio onnipotente.
Io sono uscita dalla bocca dell'Altissimo
generata prima di tutte le creature.
Io feci spuntare nei cieli una luce perenne,
e ho coperto qual nube tutta la terra.
In alto ho la mia dimora,
e il mio trono è su una colonna di nubi.
Allora il Creatore dell'universo mi parlò
e determinò il luogo della mia dimora.
Mi disse: Fissa la tenda in Giacobbe,
prendi possesso di Israele
e tra i miei eletti affonda le radici.
Fin dal principio, prima dei secoli, egli mi creò
e mai nei secoli io verrò meno.
Nella tenda santa, davanti a lui, ho prestato il mio servizio
e così mi sono stabilita in Sion.
Ho posto dimora nella città che Dio similmente ama:
in Gerusalemme è il mio potere.
Ho messo le radici in mezzo a un popolo glorioso,
che il Signore ha scelto come sua proprietà:
il mio possesso è tra la moltitudine dei santi.
Avvicinatevi tutti a me, voi che mi desiderate,
e saziatevi dei miei frutti.
Poiché il mio insegnamento è più dolce del miele
e il possedermi è più dolce del favo di miele.

Il mio ricordo durerà di generazione in generazione.
Quanti si nutrono di me, avranno ancora fame;
e quanti da me si dissetano, avranno ancora sete.
Chi mi ascolta, non sarà deluso;
e chi compie le mie opere, non peccherà.
Chi mi rende onore, avrà la vita eterna.
Parola di Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE
Dal Salmo 147

Il Verbo si è fatto carne
e ha posto la sua dimora in mezzo a noi.


Glorifica il Signore, Gerusalemme,
loda il tuo Dio, Sion.
Perché ha rinforzato le sbarre delle tue porte,
in mezzo a te ha benedetto i tuoi figli.


Egli ha messo pace nei tuoi confini
e ti sazia con fior di frumento.
Manda sulla terra la sua parola,
il suo messaggio corre veloce.


Annunzia a Giacobbe la sua parola,
le sue leggi e i suoi decreti a Israele.
Così non ha fatto con nessun altro popolo,
non ha manifestato ad altri i suoi precetti.

 

SECONDA LETTURA

Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni Apostolo
21, 9-14.18-19.22-27
Poi venne uno dei sette angeli, che hanno le sette coppe piene
degli ultimi sette flagelli, e mi parlò: "Vieni, ti mostrerò la
promessa sposa, la sposa dell'Agnello". L'angelo mi trasportò
in spirito su di un monte grande e alto, e mi mostrò la città
santa, Gerusalemme, che scende dal cielo, da Dio, risplendente
della gloria di Dio. Il suo splendore è simile a quello di una
gemma preziosissima, come pietra di diaspro cristallino. È
cinta da grandi e alte mura con dodici porte: sopra queste
porte stanno dodici angeli e nomi scritti, i nomi delle dodici
tribù dei figli d'Israele. A oriente tre porte, a settentrione tre
porte, a mezzogiorno tre porte e a occidente tre porte. Le
mura della città poggiano su dodici basamenti, sopra i quali
sono i dodici nomi dei dodici apostoli dell'Agnello. Le mura
sono costruite con diaspro e la città è di oro puro, simile a
terso cristallo. I basamenti delle mura della città sono adorni
di ogni specie di pietre preziose.
In essa non vidi alcun tempio:
il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello
sono il suo tempio.
La città non ha bisogno della luce del sole,
né della luce della luna:
la gloria di Dio la illumina
e la sua lampada è l'Agnello.
Le nazioni cammineranno alla sua luce,
e i re della terra a lei porteranno il loro splendore.
Le sue porte non si chiuderanno mai durante il giorno,

perché non vi sarà più notte.
E porteranno a lei la gloria e l'onore delle nazioni.
Non entrerà in essa nulla d'impuro,
né chi commette orrori o falsità,
ma solo quelli che sono scritti
nel libro della vita dell'Agnello.
Parola di Dio.

 

CANTO AL VANGELO

Alleluia, alleluia.

Vergine felice, che hai generato il Signore;
fulgido trono della sapienza,
che fai risplendere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
Alleluia.

 

VANGELO
Beato il ventre che ti ha portato!

Dal Vangelo secondo Luca
11, 27-28
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, una donna alzò la
voce in mezzo alla folla e disse: «Beato il grembo che ti ha
portato e il seno che ti ha allattato!». Ma egli disse: «Beati
piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la
osservano!».
Parola del Signore

 

Pubblicato in 2024

Presentato in occasione del XV centenario dell'apparizione dell'icona di Santa Maria in Portico il libro "60 colori della grazia. Da santa Lucia a Giuseppe Puglisi" di Antonio Tarallo, con prefazione del direttore dell'Osservatore Romano dott. Andrea Monda, edito da Edizioni Ares.

Un prezioso volume di oltre 180 pagine, una raccolta di scritti agiografici di sessanta santi e beati scritti da Antonio Tarallo per l'Osservatore Romano, dalla martire siracusana, Lucia, del IV secolo, fino a giungere alla seconda metà del XX secolo con il martire della mafia don Giuseppe Puglisi.

L'evento si è svolto nella ex sacrestia del Santuario Parrocchiale di Santa Maria in Portico in Campitelli, la attuale sala Carlo Baldini. Il moderatore, p. Antonio Piccolo, O.M.D., ha sottolineato come la storia di tanti nostri fratelli ci mostra, partendo da Maria, il cammino da percorrere.

Il dialogo con l'autore ha ripercorso proprio questa strada, a volte impervia, che trova il suo porto sicuro nella Vergine madre, modello di ogni beatitudine.

Come popolo sei battezzati siamo chiami ad essere santi: pellegrini sulla terra, mendicanti del cielo.

Pubblicato in 2024

"Qui è l’immagine della Madre di Dio apparsa a Galla, mentre timorosa serviva i poveri"

Questo antico verso latino scolpito su pietra fin dal XI secolo, indicava il sacello medievale, oggi scomparso, dove era custodita l’icona di Santa Maria in Portico: “Porto della Romana Sicurezza”. In poche battute, il testo raccoglie, per i pellegrini che si accostavano in devota venerazione, il cuore degli avvenimenti accaduti il 17 luglio del 524, 1500 anni fa. Quelle parole sono ancora oggi la testimonianza di una straordinaria presenza di Maria nella casa di una donna dedita al servizio dei poveri, piena del timore di Dio, che caratterizza la vita dei giusti. L’esercizio della Carità evangelica, è vocazione primordiale che stabilisce il primato della Chiesa di Roma, chiamata appunto, a “presiedere nell’Amore”. Galla in quel momento è la mano caritatevole e accogliente del Pontefice Giovanni I, che confermerà in quella primitiva dimora, la presenza luminosa della Madre di Dio. Il racconto dei fatti, è raccolto in una antica “legenda” trasmessa dalla fede devota di Roma, ma anche custodita in un’antica orazione rivolta a Dio per intercessione di Santa Maria in Portico.

Ecco il testo:

Dio onnipotente ed eterno, tu hai dato a Mosè la legge scritta  con il tuo dito sulle tavole di pietra e hai fatto innalzare il serpente di bronzo nel deserto. Concedici di onorare devotamente la santissima immagine della Madre del Figlio tuo, plasmata dalle tue mani e in questo luogo mirabilmente esaltata per mezzo dei tuoi santi angeli. Fa che guardando a lei siamo liberati dal mortale contagio dell’antico serpente e da ogni altro male.

Più volte il culto alla Madre di Dio, apparsa agli albori del VI secolo a Santa Galla e al Papa Giovanni I, fu celebrato e vissuto dalla Città, in tempi di singolari epidemie o avversità. L’orazione lo evidenzia, mettendo in relazione il male fisico e lesivo della persona umana, in rapporto al contagio “dell’antico serpente” all’origine di tutti i mali. L’orazione veniva recitata dal Papa o da un suo delegato durante il rito popolare dell’ostensione dell’icona. Quanti vi partecipavano avevano lo sguardo fisso in alto e il desiderio di intravvedere la “luce apparsa” nella casa di Santa Galla. Tutto questo fu rappresentato in modo suggestivo nell’architettura della gloria angelica dell’Altare Maggiore di Campitelli,  disegnata da Carlo Rainaldi ed eseguita dalle maestranze berniniane che lavorarono su commissione di papa Alessandro VII nella seconda metà del XVIII secolo. Il cielo squarciato e Maria che scende nella sua prodigiosa icona - “non fatta da mano d’uomo” (Acheropita) - per proteggere i suoi figli. Tutto questo è cifra del barocco, ma anche profonda rilettura della fede popolare di Roma, che affrontò coraggiosa il terribile contagio del 1656. Due “testimoni” dunque, accompagnano ancora oggi la secolare memoria di Santa Maria in Portico: uno scolpito su pietra, l’altro cantato dalla fede orante del popolo di Dio.

Pubblicato in 2024

In occasione del XV centenario dell'apparizione di Santa Maria in Portico e del 450 anniversario della fondazione del nostro Ordine, il Santo Padre Papa Francesco ha inviato un messaggio al Reverendissimo P. Antonio Piccolo, Rettore generale dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio. Di seguito il testo.

 

 

                                                                                                                                 

 

Al Reverendissimo

P. ANTONIO PICCOLO

Rettore generale
dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio

 

La felice ricorrenza dei 1500 anni di culto della venerata immagine di Santa Maria in Portico - Romanae Portus Securitatisprotettrice della Città Eterna, è per me un'occasione lieta di unirmi nella preghiera alla vostra Famiglia religiosa, a cui sin dal 1601 è stata affidata la custodia, e che desidera elevare la lode a Lei, Madre amorevole e premurosa, faro luminoso che ha condotto i suoi figli al porto sicuro. Rivolgo, pertanto, il mio cordiale pensiero a ciascuno di Voi e a quanti prendono parte a tale evento assai significativo per l'intera Chiesa di Roma.

 

Per una provvidenziale coincidenza il 2024, anno di preparazione al Giubileo della Speranza, è un tempo di speciale grazia in quanto commemorate pure i 450 anni della fondazione da parte di San Giovanni Leonardi, devoto della Madre celeste, scelta come custode fedele del carisma leonardino. 

 

Il culto di Santa Maria in Portico in Campitelli nasce a seguito di una prodigiosa manifestazione della Madre di Dio avvenuta il 17 luglio del 524 nella casa di Santa Galla, patrizia romana, alla presenza del Pontefice San Giovanni I. Da allora il Portico dove la nobile Galla accoglieva i poveri e i pellegrini, divenne Santuario mariano e ospizio di carità. Questo è per Voi eredi spirituali di San Leonardi invito a curare e a promuovere il valore dell'accoglienza dei poveri e degli ultimi, perché i luoghi che abitiamo e le stesse chiese possano essere un portico aperto sul mondo, in cui offrire consolazione e soccorso alle tante forme di indigenza che caratterizzano il nostro vivere. 

 

La Vergine Santa, inoltre, si rivelò in un momento particolarmente difficile per la Chiesa, stendendo il suo manto su Papa Giovanni I che patirà e morirà per la pace senza rinnegare la fede, reso ostaggio di complotti politici e guerre fratricide. Di fronte allo scenario attuale, come non cogliere allora l'urgenza di favorire la pace, di pregare per la. pace? Invocate la pace e fatevi costruttori di pace anzitutto nelle vostre comunità riconciliate e riconcilianti. L'esempio di vita fraterna sia evangelicamente attrattivo per i fedeli cui rivolgete il servizio pastorale.

 

Vi esorto a guardare a Maria come segno di consolazione e sicura speranza, volto materno di Dio e dimora dove rifugiarsi; Lei, infatti, ci dona continuamente Suo Figlio come unica fonte di concordia, speranza di salvezza, via per la pace, imperativo assoluto dell'umana ricerca.

 

In questo spirito, il Santo farmacista Giovanni Leonardi, fondò la "Congregazione dei Preti riformati della Beata Vergine Maria", proprio per ridare alla Chiesa lo smalto apostolico delle origini. "Cristo innanzitutto" dirà, Cristo al centro di tutto, Cristo misura di tutto! Cristo il solo farmaco in grado di curare i mali della Chiesa e dell'uomo.

 

Tale impegno con Maria che accompagna amorevolmente il cammino della Congregazione a Lei dedicata, si rinnova ancora oggi e chiama Voi tutti ad un sempre maggiore zelo missionario e al continuo progresso nella vita spirituale, accogliendo l'esortazione del Santo Fondatore, che con forza rammentava "avanti agli occhi della mente e del cuore solo l'onore e la gloria di Cristo e questi crocifisso" (San Giovanni Leonardi, Inno alla Croce).

 

Infine, le celebrazioni giubilari che Vi apprestate a vivere, sotto lo sguardo della Vergine del Portico, riporti alla memoria l'opera evangelizzatrice di San Giovanni Leonardi, che scrisse anche le prime Costituzioni del Collegio Urbano di Propaganda Fide, per formare preti capaci di cogliere le sfide missionarie del tempo. Incoraggio dunque anche Voi ad avere a cuore la formazione integrale dei Religiosi, in un percorso di progressiva conformazione al Crocifisso Risorto, primizia dell'umanità redenta (cfr 1 Cor 15,20) e, guardando a Maria discepola di Cristo e Madre della Chiesa, il vostro apostolato possa essere canale di grazia e strumento per l'annuncio gioioso del Vangelo.

 

Con tali auspici, mentre affido tutti all'intercessione della Vergine Santa, amabilmente invocata come Romanae Portus Securitatis, e di San Giovanni Leonardi, volentieri invio la mia paterna Benedizione, confidando nella vostra preghiera per me.

 

Fraternamente,

 

 

Roma, da San Giovanni in Laterano, 29 giugno 2024

Solennità dei Santi Pietro e Paolo, Apostoli

Patroni dell'Alma Città di Roma

 

 

 

Messaggio del Santo Padre Francesco

Mensaje del Santo Padre Francisco

Message of the Holy Father Francis

Pubblicato in 2024

La Chiesa di Roma conta 1500 anni dall’apparizione della Madre di Dio al Papa San Giovanni I e a Santa Galla il 17 luglio del 524.

Nel corso del giubileo mariano, la solennità di Santa Maria in Portico: Porto della Romana Sicurezza, particolare protettrice della città di Roma, sarà celebrata nel santuario parrocchiale di Campitelli.

In particolare martedì 16,  alle ore 18:30 i Primi Vespri della Solennità saranno presieduti da S.E. Mons. Davide Carbonaro O.M.D Arcivescovo di Potenza - Muro Lucano - Marsico Nuovo e Presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata.

Mercoledì 17 luglio, Solennità dell’apparizione. In mattinata, sarà possibile venerare l’icona custodita nel suo sacello barocco sull’altare maggiore. Alle ore 12:00 preghiera della Supplica a Santa Maria in Portico.

 Alle 17:00 la Solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Matteo Maria Zuppi Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana. La liturgia sarà animata dalla Cappella musicale di Campitelli diretta dal M° Vincenzo Di Betta.

A quanti vi si recheranno in pellegrinaggio e alle condizioni stabilite dalla Chiesa, è concessa l’indulgenza plenaria per i vivi e per i defunti.

Programma della festa

Pubblicato in 2024
Sabato, 22 Giugno 2024 09:49

Solennità di San Giovanni Battista 2024

La vigilia della Solennità di San Giovanni Battista domenica 23 giugno ore 18:00, il Rettore Generale dei Chierici Regolari della Madre di Dio, Padre Antonio Piccolo, presiederà la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di San Giovanni Decollato, sede dell’Arciconfraternita della Misericordia. Al termine della Messa si svolgerà la tradizionale processione nel chiostro quattrocentesco e la benedizione e illuminazione delle tombe dei giustiziati. Nella giornata del 24 giugno dalle 9:00 alle 13:00 sarà possibile visitare la Chiesa, l’Oratorio ed il complesso dell’Arciconfraternita. L’ingresso sarà gratuito previa prenotazione su Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Lunedì 24 giugno alle ore 17:30 l'Arcivescovo Vicegerente Baldo Reina presiederà la Messa della festa nella Basilica di San Giovanni in Laterano al termine della quale verranno presentate le linee guida del prossimo anno pastorale. L'accesso in Basilica è libero.

Lettera del Vicegerente

Pubblicato in 2024
Venerdì, 24 Maggio 2024 14:38

Corpus Domini con papa Francesco 2024

Nel pomeriggio di domenica 2 giugno 2024, alle ore 17:00, papa Francesco tornerà a presiedere la Celebrazione Eucaristica in occasione della solennità del Corpo e Sangue di Cristo alla quale seguirà la tradizionale processione del Santissimo Sacramento dalla Basilica di San Giovanni in Laterano, passando da Via Merulana, che terminerà sul sagrato di Santa Maria Maggiore dove il Santo Padre impartirà la benedizione eucaristica.

L'Arcivescovo Vicegerente ha invitato a partecipare tutta la comunità ecclesiale di Roma. Sarà possibile ritirare i biglietti per partecipare alla celebrazione da lunedì 27 maggio presso la portineria del Vicariato in piazza San Giovanni in Laterano, 6.

In piena comunione ecclesiale, la Santa Messa parrocchiale sarà celebrata solo alle ore 10:00.

 

 Lettera dell'Arcivescovo Vicegerente

 

 locandina corpus domini 24

Pubblicato in 2024

Il Prossimo 18 maggio l’Arcivescovo Metropolita di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo, Mons. Davide Carbonaro, sarà accolto dalla sua Diocesi che lo attende. Di seguito pubblichiamo la Lettera Apostolica Sub velo carnis (Bolla), con la quale Papa Francesco ha nominato il nuovo Metropolita. La lettera sarà pubblicamente proclamata e mostrata durante il rito di accoglienza nella Cattedrale di Potenza.

Francesco vescovo Servo dei Servi di Dio

al diletto figlio Davide Carbonaro, membro dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio, fino ad ora Parroco in Roma nella parrocchia di Santa Maria in Portico, nominato Arcivescovo Metropolita di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, salute e Benedizione.

La Beata Madre, sotto il velo della carne, portò Dio tra le sue caste braccia; aveva stampato dolci baci, con le labbra chiuse, sul volto del vero Dio e del vero uomo, per ordine del quale tutto è stato creato.

Ricordandoci questi miracoli divini con le parole alacri e ferventi dell’inno della festa della Presentazione del Signore, mentre portiamo i pesi del gregge del Signore, in ogni comunità particolare cerchiamo di preferire sacri Sommi Sacerdoti umili di cuore e miti consapevoli che solo l’Altissimo è l’elargitore di tutti i beni.

Ora infatti rivolgiamo la Nostra attenzione alla sede di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, adorna di tanti monumenti e testimonianze della fede, che dopo la rinuncia del Venerabile fratello Salvatore Ligorio al momento è priva del suo Pastore.

Tu in verità, diletto figlio, che, dotato delle virtù e delle doti necessarie, hai finora adempiuto ai doveri a Roma per il bene della comunità a Noi più cara, manifestando il tuo amore a Cristo e alla sua Chiesa, ci sembri idoneo a esercitare il ministero episcopale.

Udito pertanto il parere del Dicastero per i Vescovi, nella pienezza della Nostra Apostolica potestà e autorità, ti nominiamo Arcivescovo Metropolita di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, con i diritti propri dell’Ufficio e i relativi doveri, a norma del Codice del Diritto Canonico.

Prima dell’ordinazione episcopale, che potrai ricevere a Roma, da un vescovo cattolico da te scelto osservando le norme liturgiche, dovrai fare professione di fede e il giuramento di fedeltà a Noi e ai Nostri Successori, secondo le leggi della Chiesa.

Inoltre renderai nota al clero e al popolo della tua Arcidiocesi questa elezione affinché tutti, fin dall’inizio, riconoscano il loro Pastore, lo accolgano degnamente e lo ascoltino con ossequio.

Per intercessione della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, l’Altissimo ti custodisca con la sua protezione e ti conceda di custodire il tuo gregge e di indirizzarlo sulla via della salvezza eterna.

Dato in Roma, nel Palazzo del Laterano, il secondo giorno del mese di febbraio, anno del Signore 2024, undicesimo del Nostro pontificato.

Francesco

Pubblicato in 2024

Si svolgerà sabato 4 maggio ore 16,00 presso l’Arcibasilica papale di San Giovanni in Laterano, l’Ordinazione Episcopale di S.E.za Mons. Davide Carbonaro O.M.D. eletto lo scorso 2 febbraio da Papa Francesco, Arcivescovo Metropolita di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo. Il rito di consacrazione sarà presieduto da S.E. il Signor Cardinale Angelo De Donatis Penitenziere Maggiore, già Vicario Generale della Diocesi di Roma. A coadiuvarlo nel rito di ordinazione l’Arcivescovo Mons. Salvatore Ligorio, Amministratore Apostolico di Potenza Muro Lucano Marsico Nuovo e l’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice. P. Davide presiederà nella chiesa parrocchiale di Santa Maria in Campitelli la Concelebrazione Eucaristica Domenica 5 maggio ore 10.00.

Pubblicato in 2024
Lunedì, 01 Aprile 2024 18:04

Pasqua con Papa Francesco

Il vento di una primavera che rianima la terra e l'Alleluia ripetuto incessantemente dalla Schola cantorum mentre i diaconi aprono gli sportelli dell'icona del Santissimo Salvatore, con l’immagine di Cristo Pantocratore re, sacerdote e profeta, seduto sul trono. Papa Francesco presiede, con oltre 350 concelebranti (34 cardinali, 18 vescovi e 300 sacerdoti), la Messa di Pasqua sul sagrato della basilica vaticana decorato da migliaia di fiori multicolore, frutto del generoso contributo dei fioristi olandesi con la collaborazione delle maestranze del Servizio Giardini e Ambiente. Alla liturgia, iniziata con il rito del Resurrexit, oltre trentamila fedeli - e via via sempre di più fino a raggiungere circa 60mila poco prima dell'Urbi et Orbi - romani e pellegrini provenienti da ogni parte del mondo che fin dalle prime ore del mattino hanno riempito la piazza.

Rinascere nella luce della vita

"Rinascere nella luce della vita, rinnovati dal tuo Spirito": è la preghiera del Papa in latino dopo il canto del Gloria. Risuonano ancora le parole dell'omelia alla celebrazione della Messa nella Notte, rilanciate poi anche con un post su X dall'account @pontifex: "Alziamo lo sguardo a Gesù". "Se ci lasciamo prendere per mano da Gesù, nessuna esperienza di fallimento e di dolore, per quanto ci ferisca, può avere l'ultima parola sul senso e sul destino della nostra vita". La liturgia della Parola riporta all'esperienza raccontata negli Atti degli Apostoli al cap 10 (Noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la risurrezione dai morti); irrompe con l'acclamazione del Salmo 117 (Questo è il giorno che ha fatto il Signore: rallegriamoci ed esultiamo); e ancora esorta, attraverso l'invito di san Paolo ai Colossesi, a cercare "le cose di lassù, dove è Cristo". Il Vangelo di Giovanni, proclamato prima in latino e poi in greco, è quel meraviglioso racconto di Maria di Magdala che si reca al sepolcro da cui era stata tolta la pietra, di quella corsa degli apostoli e di quel sudario "avvolto in un luogo a parte".

Le invocazioni per la pace

L'assemblea, che occupa l'intera piazza san Pietro e viale della Conciliazione con in fondo i cantieri per il Giubileo, si raccoglie, come da tradizione, in silenzio per la riflessione personale che sostituisce l'omelia. In prima fila, come d'abitudine, fedeli in carrozzina affiancati da religiose. E ancora in latino la preghiera del Credo e poi le voci della Preghiera universale in arabo, spagnolo, tamil, portoghese, cinese. Le intenzioni sono per i neobattezzati (crescano nell'ascolto della Parola, nella preghiera assidua e nella carità operosa); per il dono della pace (regni la concordia e l'armonia e nel mondo cessi ogni conflitto e ingiustizia); per i cristiani perseguitati (siano fortificati nella fede e nella perseveranza, e illuminati nel cercare vie di dialogo e di riconciliazione); per tutte le famiglie (luce per i genitori dell'educazione alla fede e docilità per i piccoli affinché respirino il buon profumo di Cristo).

Celebriamo la festa, alleluia

Il respiro del mondo è ben visibile nella processione offertoriale, a cui partecipano anche alcuni bambini. Prima della Liturgia eucaristica, il Pontefice si rivolge al Padre che ha "tolto il lievito vecchio per diventare pasta nuova". È il cardinale Giovanni Battista Re, procedendo sempre in latino, a celebrare all'altare per la consacrazione. "Cristo è nostra Pasqua, agnello immolato: celebriamo dunque la festa, alleluia, alleluia": è l'antifona alla comunione che viene distribuita per i fedeli assiepati in ogni angolo. Si conclude così il Triduo pasquale nella consapevolezza che la morte non ha l'ultima parola. Ed è come se questa piazza diventasse davvero tabernacolo vivente, ricettacolo delle lacrime del mondo deposte ai piedi di Gesù risorto. È come se qui si raccogliessero oggi le lacrime di commozione di quelle dodici donne nel carcere romano di Rebibbia a cui Francesco ha lavato, baciato ed asciugato i piedi nel giovedì santo; è come se arrivassero quelle lacrime di chi in mondovisione ha seguito la Via crucis al Colosseo con le meditazioni del Papa a ricentrarci su cosa è la preghiera con il Dio cristiano. Il Papa si concede al termine un ampio giro in papamobile tra i vari settori della piazza e anche lungo viale della Conciliazione per salutare e benedire i pellegrini e i turisti festanti. Sì, oggi è Pasqua di Resurrezione in cui si riafferma la gioia della vita, non dimenticando le ferite e gli oltraggi che subisce. (Antonella Palermo - Città del Vaticano- Vatican News)

Pubblicato in 2024

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