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L'Icona di S.M. in Portico

Mercoledì, 17 Luglio 2013 11:08

L'Icona di Santa Maria in Portico

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icona SMPL’Immagine conservata nella gloria dell’altare maggiore è un singolare lavoro in lamina di rame dorato (niello) con fondi a smalto, tecnica definita dagli studiosi à champlevé, alta 26 cm e larga 20.50 con uno spessore di 3 mm. L’icona rappresenta la Vergine con il bambino in braccio nella tipica iconografia bizantina dell’Odigitria (Colei che indica la via) forma detta “toracica”. Tutto si staglia su fondo azzurro fra due fronde di quercia, ed è inserito in un’edicola con arco a tutto sesto costituita da pilastri ionici; nella sommità le teste dei santi Pietro e Paolo. La cornice in smalto rosso, decorata da rosette dorate con il bottone azzurro, costituiscono il contorno.

Le fonti attestano la sua conservazione nella chiesa di S. Maria in Portico fin dal secolo XII, ma i canoni iconografici fanno pensare ad una immagine più antica. Le lontane forme protoromaniche: colonnine in stile ionico, le teste degli Apostoli - secondo il tipo dei vetri cimiteriali - le forme greco-siriache come l’inquadratura a rose e gli alberi ornamentali, fanno supporre due momenti compositivi.

Nel VI secolo, si stabilisce la tipologia iconografica legandola agli eventi della miracolosa visione di santa Galla, ne è testimone un distico scolpito nel ciborio dell’altare di S. Maria in Portico vecchia ormai scomparso, ma tramandatoci per la testimonianza dei primi agiografi: Hic est illa piae Genitricis Imago Mariae quae discubenti Gallae patuit metuenti (Questa è l’immagine di Maria Madre di Dio che si manifestò a Galla, umile e timorosa, mentre serviva i poveri). I versi furono trascritti da S. Giovanni Leonardi nella sua Narratione della Miracolosa Imagine della Beatissima Vergine del 1605. La tradizione iconografica del VI secolo viene conservata nella composizione dell’attuale icona che gli studiosi vogliono realizzata, per la gamma cromatica degli smalti e la naturalezza dell’esecuzione, tra l’XI e il XIII secolo.

L’opera è attribuibile ad una scuola italo-bizantina o a qualche bottega della zona. Occorre tenere presente che la vecchia chiesa di S. Maria in Portico era situata nel quartiere dei greci che vi si stabilirono nell’VIII secolo dopo la fuga da Costantinopoli, portando le tradizioni culturali e religiose della loro terra. Sono testimoni di questa antica presenza le Chiese di S. Giorgio al Velabro, S. Teodoro al Palatino, S. Anastasia e S. Maria in Cosmedin con l’odierna via della Greca.

L’immagine di S. Maria in Portico in nostro possesso, con molta probabilità è una riproduzione di qualche antica pittura o mosaico venerata nel portico di Galla, deteriorata con il passare del tempo o distrutta da qualche incendio, essa fu riprodotta mantenendo il legame con l’antica tradizione. La festività liturgica dei Santa Maria in Portico è celebrata ogni anno il 17 luglio in memoria della prodigiosa apparizione.

Le tracce della devozione a Maria da parte del popolo romano sono rimaste cristallizzate in questa iconografia quasi a ricordare con perenne memoria, la sua presenza nel cuore della Città Eterna fra le sponde del Tevere e le tombe dei principi degli apostoli Pietro e Paolo che fecondarono con il loro sangue il primo annuncio del Vangelo. In effetti i titoli con i quali è stata da sempre invocata, rievocano da una parte i luoghi nel quale il culto ha avuto inizio e dall’altra la popolare professione di fede nella Maternità Divina di Maria: Santa Maria Madre di Dio Porto della romana sicurezza. Porto e Portico sono luoghi di accoglienza, di riparo, di rifugio e riconducono alla essenzialità del grembo materno. Maria è colei che accogliendo la Divina Parola diviene Madre del Signore e nello stesso tempo è rifugio e protezione per coloro che sono stati generati dalle acque battesimali. In questo contesto di fede, qualche secolo prima, la preghiera del popolo si era rivolta alla Madre del Salvatore con queste parole: "Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio Santa Madre di Dio".
Letto 13973 volte Ultima modifica il Sabato, 19 Ottobre 2019 06:54

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