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Sabato, 05 Dicembre 2020 09:19

L’icona nascosta di Maria anticipa il nostro Futuro

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In Maria possiamo dire che è ricapitolata tutta la speranza cristiana perché la Madre di Dio è posta come compimento delle attese dell'antico popolo dell’alleanza. In lei si realizza la Parola di Dio e mentre accompagna la Chiesa pellegrina sulla terra, fissa il nostro sguardo su quella speranza ultima, quando Cristo, nel suo avvento finale, verrà con tutti suoi santi e con l’Immacolata sua Madre, la Tutta Santa. Una serata di riflessione mariana nel cuore della novena dell’Immacolata e nel ricordo del 70° anniversario della proclamazione del dogma dell’Assunta. Sullo sfondo dell’architettura rainaldiana di Campitelli, il Prof. P. Gian Matteo Roggio ha presentato il tema: “Maria icona nascosta dell’Avvento”. “Cosa c'è di nascosto nella figura della madre e della donna gestante? Dobbiamo ricordare che l'Avvento - afferma P. Roggio – è un periodo a due facce”. Attesa del risorto e nello stesso tempo, affermazione che nel suo primo avvento storico: “Colui che è venuto non è solo apparenza umana”. Così la Chiesa nel suo annunzio di fede ha voluto ribadire “lo scandalo dell’Incarnazione e della morte in croce del Figlio di Dio”. La Chiesa proclama questi “pilastri della fede senza nasconderli o sminuirli”. In tale prospettiva, i Vangeli dell’infanzia, nati dall’incontro pasquale con il Risorto, sono “dedicati alla genesi di Gesù. Egli è il generato dal Padre,  il generato da Maria”. Mentre il racconto ci situa nel passato, “l’Avvento è un tempo rivolto al futuro”. Ed è proprio questo nostro mondo, in un “tempo di disorientamento, di sofferenza e di cinismo, che è messa in crisi l’idea di futuro”, pensato perlopiù, afferma P. Gian Matteo, “come capitalizzazione del presente o ripetizione in meglio del presente”. In questa nostra situazione di Pandemia e di emergenza sanitaria mondiale, si è domandato il Prof. Roggio: “I due paradossi della fede, non sono forse il tentativo ultimo di Dio di farci vivere diversamente? Vogliamo essere dei, ma non figli. Molte vite si rovinano perché il debito di gratitudine non ha la capacità di rendere più bella l'esistenza. Dio, ha bisogno di espandere la vita in tutte le sue forme. Ed è qui che prende corpo l'icona nascosta di Maria. Abbiamo un futuro davanti a noi il ritorno del Signore ed è un futuro che non si misura sulle nostre capacità. Maria è il segno in cui il ritorno del Signore è già avvenuto, l'ultimo giorno è accaduto”. Con l’assunzione al Cielo in anima e corpo della Madre di Dio: “L’ultimo giorno è diventato realtà”. In tal modo, ha terminato P. Roggio, lo sguardo su Maria dell’ultimo giorno ci insegna a tenere lontana: “Una visione pagana di Dio. Quand’è che rimango pagano nel cuore? Quando comincio a pensare Dio che mi vuole male”. Da questa visione “pagana” deriva un modo di guardare Maria: “ Lei ci salverà dal Dio giudice”.  Tutt’altro:  “Vuoi sapere chi è Dio? Chi è quel giudice che ritornerà alla fine dei tempi? Devi guardare Maria l’Assunta. Nel suo corpo risorto c’è Dio, Colui che glorifica i nostri corpi”.  L’Assunta continua a ripeterci: “Saremo giudicati nella tenerezza da un Dio tenero.“

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