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Enti in territorio parrocchiale

Visualizza articoli per tag: San Giovanni Leonardi

Quest'anno, l'importante ricorrenza dei 450 anni dalla fondazione dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio ci invita a riflettere sulla storia e sull'impatto nella Chiesa e nella società. Ideato nel 1574 da San Giovanni Leonardi, questo Ordine religioso ha saputo mantenere viva la sua missione attraverso secoli di cambiamenti sociali, culturali e politici, continuando a svolgere un ruolo cruciale nella vita spirituale e comunitaria di molti.

L'Ordine nasce in un periodo di grande fermento per la Chiesa Cattolica, segnato dalla Riforma protestante e dalla Controriforma. Padre Giovanni Leonardi, insoddisfatto dell'andamento delle Istituzioni religiose, decise di intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale e di riforma. La sua visione era chiara: formare una comunità di chierici dediti all'educazione religiosa, all'assistenza spirituale e alla predicazione, con un forte legame alla figura della Genitrice di Dio.

L’affidamento alla Madre di Dio e la confidenza che il Leonardi vi riversava sono evocatrici non solo della materna fiducia alla quale deputava le sorti temporanee dei suoi figli, ma lo sguardo gettato sul futuro della nascente Congregazione che, non avrebbe dovuto temere perché posta sotto la protezione di “così gran Signora”. È il biografo Bonafede a consegnarci un episodio di normale quotidianità, divenuto il testamento fondazionale dei Chierici Regolari della Madre di Dio: “Una mattina in particolare celebrando Messa offerì tutto se stesso e tutti i suoi figliuoli presenti e futuri alla Beatissima Vergine Regina degl’Angeli, dicendo che li riponeva tutti sotto le braccia, e sotto il manto suo, e dopoi tornato in sagrestia rivolto al Padre Cesare Franciotti disse a lui, et in lui a tutti gli altri con ardore di parole che non temessero punto, perché esso gl’haveva offerti, e donati tutti alla Regina degl’Angeli, la quale in ogni luogo dove fossero andati haverebbero trovata in loro protettione, et il tutto poi maravigliosamente si haverò” (Bonafede, Vita 200v).

"Vi ho offerti alla Regina degli Angeli, poiché ovunque voi andrete, Ella sarà il vostro rifugio e protezione." Con queste parole, i primi biografi di San Giovanni Leonardi ci offrono una significativa istantanea della fondazione dei Chierici Regolari della Madre di Dio, avvenuta a Lucca nel piccolo Oratorio di Santa Maria della Rosa il 1 settembre 1574. Successivamente, il Padre Ippolito Marracci, anch'esso originario di Lucca e noto scrittore mariano, tra i discepoli più illustri del Santo di Diecimo, annoterà: "Pose la Vergine Maria tra le fondamenta della sua istituzione". In una lettera indirizzata ai religiosi, egli sottolinea la spiritualità mariana di Leonardi, evidenziando come la preghiera dell'Angelus fosse tra le più gradite al Santo, il quale spesso lasciava che la memoria dell'Incarnazione illuminasse la sua mente e il suo cuore. Tra le giaculatorie a lui care vi era quella che, richiamando le parole del Cantico dei Cantici (1,3), esprimeva il profondo desiderio di seguire Cristo, partendo dal discepolato di Maria: "Attirami a te, o Madre Santa".

Da queste brevi annotazioni risulta evidente che la Vergine Maria rappresentò per Padre Giovanni la sua vera dimora, il luogo in cui egli sperimentò l'indissolubile primato di Cristo nella sua vita e l'appassionato amore per la Chiesa, immacolata e ferita. Se egli amava ripetere ai suoi confratelli: "Abbiate Cristo davanti agli occhi della vostra mente e misurate con Lui le cose", è evidente che alla "scuola" della Madre di Dio dovette la sua capacità di riflettere profondamente su tali verità nel cuore (Lc 2,51). La sua esistenza si trascorse "tra le Case di Maria".

Se da un lato Leonardi scelse di porre la sua dimora in colei che, nel suo grembo immacolato, aveva accolto l'Altissimo, la sua vita non fu soltanto influenzata dalla presenza di Maria; egli, simile all'apostolo Giovanni, la considerò tra le realtà più preziose della sua esistenza (cfr. Gv 19,27). Fin dalla gioventù, nel piccolo borgo di Diecimo e nella vicina frazione di Villa Basilica, nel silenzio delle antiche pievi dedicate all'Assunta, pose Maria quale custode della sua castità, scegliendola come sua celeste Patrona e, successivamente, dell'Ordine. Da giovane sacerdote, egli comprese che le istituzioni guidate dallo Spirito erano il riflesso del "sì" incondizionato pronunciato da Maria per la salvezza dell'umanità.

La prima regola che egli tracciò per i suoi compagni fu l'obbedienza, intesa come la capacità di porre mente e cuore alla volontà di Dio, servendolo in modo radicale. Quasi a voler confermare il suo desiderio di dimorare presso la Vergine e di costruire in mezzo agli uomini una casa per Lei.

Da Maria – scrive in una lettera l’Arcivescovo di Potenza, Davide Carbonaro - la nostra famiglia religiosa apprende quella compassione evangelica che indirizza la vita comune e il servizio apostolico nella Chiesa. Il Leonardi in uno dei suoi sermoni parlò proprio di “viscere della Madre”. In questa immagine profondamente umana, ma chiaramente evangelica, appare evidente l’unione di Maria con il corpo di Cristo. Sotto la croce, nel compimento del mistero pasquale lei è un tutt’uno con il Figlio. Allo stesso modo, nella Chiesa, “con viscere di Madre” è un tutt’uno con i figli del suo Figlio”.

Il Santo Padre Francesco, nel recente messaggio del 29 giugno, ha invitato i Chierici della Madre di Dio e i fedeli a loro vicini a promuovere la pace nella costruzione di comunità riconciliate e riconcilianti: “La vostra vita fraterna sia opera di evangelizzazione, segno efficace del mandato di Cristo all’amore vicendevole e gratuito, via maestra per mostrare l’appartenenza a Cristo e unica via per la pace perfetta e duratura”.

Oggi, a 450 anni di distanza, - affermano l’Arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, e il Rettore Generale O.M.D., Antonio Piccolo - ringraziamo il Signore per questa piccola barchetta che dalle mura di Lucca è giunta in diverse parti del mondo: in Europa, in America latina, in Africa e in Asia. I frutti sono stati abbondanti, maturi e dolci: in 450 anni di vita dell’Ordine tra i Leonardini non sono mancati vescovi, letterati, scienziati, teologi, catechisti, predicatori, missionari, archeologi, musicisti, che hanno offerto un contributo alla Chiesa e al mondo. Tanti religiosi e preti, consegnandosi a Dio e lasciando fare a lui, in una sottomissione piena di obbedienza, hanno offerto una testimonianza di come è possibile vivere il Vangelo ed essere felici. Ringraziamo il Signore anche per tutti i fratelli e le sorelle laici che hanno accolto con gioia la possibilità di vivere e lavorare nelle opere e istituzioni diverse e sempre nuove che l’Ordine ha compiuto, collaborando alla fatica e alla gioia di evangelizzare e partecipando di uno stesso carisma. Essi sono – ieri e oggi – come una sola famiglia con i religiosi dell’Ordine”.

Pubblicato in 2024

Il Giubileo Leonardino, che celebra il 450° anniversario della fondazione dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio da parte di San Giovanni Leonardi, è un evento di grazia per la comunità religiosa leonardina e per la città di Lucca.
Il Vescovo di Lucca e il Rettore Generale OMD, in un loro messaggio congiunto, hanno espresso profonda gratitudine per la "piccola barchetta" che, partendo dalle mura di Lucca, ha portato il messaggio di Cristo in varie parti del mondo. Essi hanno ricordato come l'Ordine sia stato offerto alla Vergine Maria, l’Assunta al cielo, vista come un modello di realizzazione e gioia attraverso la custodia e la pratica della Parola di Dio. L'anniversario diventa un invito a vivere secondo lo stile del Vangelo, imparando dalla scuola di Maria. Possiamo diventare strumenti per costruire una vita personale e comunitaria improntata alla pace, alla giustizia e alla cura di ogni individuo e dell'intero creato.
Le celebrazioni avranno il loro culmine nella città di Lucca, che con il suo ricco patrimonio storico e artistico, accoglierà religiosi e fedeli provenienti da tutta Italia.
Il programma del 1° settembre 2024 prevede momenti significativi di preghiera e riflessione: alle 17.30 la Solenne Celebrazione Eucaristica in Cattedrale, seguita alle 18.30 da una processione verso la Chiesa della Rosa, dove alle 19.00 si terrà la preghiera mariana e la benedizione.
Questi eventi offriranno un'opportunità per rinnovare la fede e rafforzare il legame con la tradizione leonardina, celebrando insieme un'eredità di fede e servizio che continua a ispirare.

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Pubblicato in 2024

Nella ex sacrestia di Santa Maria in Portico in Campitelli, la attuale sala Baldini, giovedì 20 giugno alle ore 19 si è tenuta la presentazione del libro San Giovanni Leonardi "custode e banditore" di Santa Maria in Portico, di Padre Francesco Petrillo, parroco di Santa Maria Assunta in Diecimo (LU), ex Rettore Generale ed esperto di Mariologia, alla presenza del Rev.mo Padre Antonio Piccolo, Rettore Generale dell’Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio.


L’evento si è aperto con una introduzione musicale a cura dell’Ensamble La Cantoria. Il soprano Eleonora Aleotti e il controtenore Federico Mauro Marcucci, accompagnati al pianoforte dal M° Vincenzo Di Betta, hanno eseguito il brano O dulcissime Iesu di Giacomo Carissimi e un’Ave Regina Caelorum di Padre Francesco Giovannini, compositore della famiglia religiosa leonardiniana e per trenta anni Maestro di Cappella di Santa Maria in Portico in Campitelli. Due brani, questi, molto significativi per il carisma di San Giovanni Leonardi che invitava – come ricordato dal Rettore Generale, Padre Antonio Piccolo – ad avere Cristo come misura di tutto e ad affidarsi alla premurosa intercessione della Regina del cielo ovunque si fossero trovati a esercitare il loro ministero.


Un prezioso volume di 152 pagine frutto di una lunga ricerca di Padre Petrillo che, partendo dalle origini, arriva fino ai nostri giorni evidenziando le peculiarità del culto mariano, attraverso il racconto di frammenti di storia che confermano il secolare legame del Pontefice e del popolo romano con la Vergine del Portico. Tanti momenti e tante esperienze che narrano il cammino di una comunità che vuole crescere conservando la memoria del passato per costruire un futuro di certezze.


Il primo racconto sistematico dell’apparizione è la Narratione della miracolosa immagine di Giovanni Leonardi edita a Roma nel 1605, nella quale vennero raccolte le principali notizie sull’evento, diventando lo strumento per salvaguardare le testimonianze più antiche e fragili. Padre Ludovico Marracci, in una aggiornata edizione del racconto definì il Leonardi come “Custode e banditore delle glorie di Santa Maria in Portico”. Numerose altre pubblicazioni seguirono quella del Santo fondatore, fino a giungere ai giorni nostri, con il testo pubblicato da Padre Francesco Petrillo.
Il Leonardi, afferma l’Autore, può essere considerato il terzo fondatore del santuario di Santa Maria in Portico. Dopo l’erezione del tempio da parte di papa Giovanni I, che ricevette dagli angeli la sacra Immagine, l’ampliamento del 1073 di papa Gregorio VII, è San Giovanni Leonardi che dona una nuova vita, non solo alla chiesa, ma soprattutto al culto alla Madonna del Portico.


Padre Petrillo ha poi sottolineato la millenaria devozione del Vescovo di Roma, all’immagine di Santa Maria in Portico, soprattutto quella di Alessandro VII che dopo il voto della città di Roma del 1656, fa edificare l’attuale santuario di Santa Maria in Portico in Campitelli e che il 29 settembre 1660 concesse alla Madonna il titolo di Romanae Portus Securitatis, Porto della Romana Sicurezza.


Al termine dell’evento è stato chiesto all’Autore come continuare oggi la testimonianza mariana, in una città e in un mondo sconvolti. La risposta ci viene ancora dal Leonardi: c’è bisogno di uscire da noi stessi, mettersi al servizio, attenti alle necessità dell’altro. Aprire le porte del cuore e della mente, come Maria, senza mai rimandare al domani
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Pubblicato in 2024

Il XV centenario di Santa Maria in Portico si apre nei giorni in cui si commemora la liberazione degli ebrei da Auschwiz. Per la parrocchia di Campitelli situta nel quartiere ebraico, s'intreccano storie di memoria e gratitudine.  Pubblichiamo di seguito l'articolo di Fausta Speranza apparso sulla rivista "Maria con te" il 15 ottobre 2023, nell'ottantesimo anniversario del rastrellamento nazifascista avvenuto nel Ghetto ebraico di Roma il 16 ottobre 1943.

Terrore, dolore e un sorriso. A 80 anni dal drammatico 16 ottobre 1943 vengono sempre meno i testimoni diretti del rastrellamento al ghetto ebraico di Roma, ma forse proprio per questo colpisce di più la eco dei sentimenti che giunge fino a noi entrando nella Chiesa più vicina, a parte la piccola Sant'Angelo in Pescheria che nel suo portale ingloba tre colonne del Portico d'Ottavia. Parliamo della Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dove si racconta la paura di essere scoperti e la dolcezza incoraggiante dell’immagine di quell’icona in lamina di rame dorato con fondi a smalto rimasta impressa negli occhi dei rifugiati. Nella tipica iconografia bizantina detta dell'Odigitria, la Vergine è rappresentata come Colei che indica la via.

       Ad attestare l’impegno in soccorso alle famiglie ebraiche c’è la solenne dichiarazione della Comunità ebraica di riconoscimento al padre Giuseppe Forcellati, allora Superiore Generale dell’Ordine dei chierici regolari della Madre di Dio (ODM), l’ordine al quale fu concessa la Chiesa da Papa Clemente VIII nel 1601. Si trovano le registrazioni di 38 persone, tra cui la signora Letizia Pavoncello, strappate alla furia dei nazisti, che in quel sabato nero arrestano 1259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine, principalmente in via del Portico d’Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città.  Dopo il rilascio di alcuni di cosiddetto sangue misto o stranieri, in 1023 vengono deportati al campo di Auschwitz. Sopravvivono in 16, 15 uomini e una donna.

       Oggi nella comunità – ci racconta il parroco don Davide Carbonaro - sopravvive la consapevolezza di quei giorni eccezionali anche per un tempo di guerra. Nell’attestato sottoscritto dagli «ebrei d'Italia riconoscenti» si legge: «In queste sale durante la seconda guerra mondiale furono accolti e nascosti moltissimi uomini ebrei per sfuggire ai rastrellamenti nazisti. La comunità dei religiosi della Madre di Dio di S. Maria in Campitelli affrontò con grande coraggio e con grande pericolo di essere scoperti e deportati». Secondo la documentazione della Comunità ebraica, a Roma la Chiesa cattolica ha salvato 4.447 ebrei dalla persecuzione nazista. Almeno 100 conventi di suore, 45 case di religiosi, 10 parrocchie, hanno aperto le porte.

       L’attuale edificio di Santa Maria in Portico in Campitelli è stato ultimato nel 1667, in sostituzione di due precedenti distinte chiese. Nel primo vano degli spazi adiacenti all’interno, don Davide ci fa notare una porta e ci spiega che lì nel periodo della retata erano di base le forze di sicurezza con compiti di polizia civile e militare. Grazie al sotterraneo lavorio diplomatico di Papa Pio XII, la Santa Sede aveva difeso l’extraterritorialità dei luoghi di culto, ma quella presenza non si poteva evitare e nessuno poteva dare per scontato il rispetto del principio, in particolare da parte delle forze tedesche che, dopo l’armistizio dell’8 settembre, la fuga del re e del neo capo del governo Badoglio, dal 10 settembre 1943 avevano occupato Roma. Per questo, mentre alcune persone erano nascoste in uno spazio angusto - ove tuttora si accede attraverso una botola alla fine di una lunga e stretta scala - ad altre persone rifugiate si consegnavano vestiti da religiosi e si insegnava loro il Padre Nostro e l’Ave Maria: da recitare, in caso di incursioni, di fronte all’icona.

       Fare memoria aiuta a fissare nel cuore  «quei giorni segnati dalla ferocia e dal razzismo ma anche da gesti di profonda umanità che devono richiamare tutti alla capacità di fraternità insita nell’animo umano, ma negata troppo spesso in tanti modi». Per questo «anche oggi serve tanta preghiera».

       L’icona conserva il titolo di Romanae Portus Securitatis, ricevuto da Papa Alessandro VII dopo la scampata peste del 1656. In realtà la storia dell’icona ci riporta al VI secolo e al prodigio raccontato dal chierico Ludovico Marracci nelle sue Memorie di S. Maria in Portico nel XII secolo. Si legge che la nobile Galla, intenta a distribuire pane ai poveri, vede una luce splendida, ne parla a Papa Giovanni I che, accorso, riceve nello stesso luogo l’immagine di Maria da mani angeliche. Da quel momento la città è libera dalla peste che anche allora la affliggeva. Siamo nel 524, precisamente il 17 luglio, che resta nella memoria liturgica la festa di Santa Maria in Portico in Campitelli. E siamo nel cuore della città di Roma, nell’area tra il Campidoglio e l’Isola Tiberina, poi occupata dal portico di Santa Galla. Una zona portuale, sede della Statio Annonae dove si gestivano le scorte di grano. Oggi è Via Petroselli.

       Sono tutti tasselli che aiutano a comprendere il nome della chiesa e che - ribadisce don Davide -  ritornano nella consuetudine mai interrotta, in particolare il 17 luglio, della distribuzione di viveri ai poveri.

       L'immagine, inserita in un'edicola con arco a tutto sesto costituita da pilastri ionici, è alta 26 centimetri e larga quasi 21. Con molta probabilità è una riproduzione di una pittura o mosaico venerata nel portico di Galla, deteriorata con il passare del tempo o distrutta da qualche incendio. E’ evidente, infatti, la tradizione iconografica del VI secolo ma, per la gamma cromatica degli smalti e la naturalezza dell'esecuzione, gli studiosi ritengono che l’attuale immagine sia stata realizzata tra l'XI e il XIII secolo.

       In ogni caso, l’icona resta protagonista della storia di questa chiesa che parla in modo straordinario, nella sua architettura artistica e nelle sue pietre vive, di spirito di accoglienza. E resta al centro delle vicende, tramandate di generazione in generazione tra familiari o amici, degli ebrei salvati dalla follia nazista.

 

Pubblicato in 2024

O Padre origine della santità
tu hai ispirato a san Giovanni Leonardi 
di riconoscere il tuo Figlio Gesù tra i piccoli,
di servire la Chiesa senza risparmio
di celebrare il Crocifisso-Risorto
quale misura della vita consacrata.
Concedi a noi che lo veneriamo 
come fratello e maestro di vita spirituale,
di ricevere attraverso la sua grande eredità
i doni vivi dello Spirito. 
Fa che mentre rinnoviamo la memoria giubilare della sua nascita al cielo 
possiamo imitare le virtù del buon discepolo 
che sparge la semente del Vangelo
tra le messi della terra
e si prende cura delle profonde ferite dell’uomo d’ogni tempo.
Illumini il nostro pellegrinaggio terreno 
il sorriso della Madre di Dio
la benedetta fra tutte le donne
che Giovanni amò come figlio 
e che consegnò come Madre ai suoi fratelli.

Pubblicato in Preghiere
Venerdì, 13 Settembre 2013 11:23

San Giovanni Leonardi

Fondatore dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio e cofondatore di Propaganda Fide, Patrono dei Farmacisti.


icon Foliant Informativo "Con Giovanni sui sentieri dello Spirito"

 

Clicca per scaricare il file con la Liturgia:

iconPrimi Vespri e memoria del transito di San Giovanni Leonardi

iconLodi Mattutine

iconUfficio delle Letture

iconOra Media

iconSecondi Vespri



SGL2

Il farmacista fondatore

San Giovanni Leonardi nasce a Diecimo nei pressi di Lucca, l'anno 1541. Giovane zelante e pieno di amore apostolico, visse da laico impegnato la prima stagione della sua esistenza. Inviato dai familiari a Lucca per apprendere l'arte del farmacista, s'inserì nel tessuto cittadino attirando per la santità della vita e la radicale scelta evangelica, l'entusiasmo della gioventù lucchese.

Nell' associazione giovanile ispirata al Beato Giovanni Colombini (1304-1367), il Leonardi realizzò l'aspirazione a conseguire una più intensa vita cristiana, la preghiera comune e l'assistenza ai poveri. Così riferisce il Venerabile P. Cesare Franciotti nelle prime cronache: "Ebbe dunque principio questa nuova Compagnia intorno all'anno 1558: li esercizi suoi erano il frequentare la chiesa di S. Romano nei giorni festivi, il trovarsi ai Divini Offizi, il confessarsi tutti dal medesimo confessore e secondo il suo consiglio comunicarsi frequentemente […] et essi con molta semplicità ed obbedienza pigliavano dalle sue mani, il tutto come dalla mano di Dio" (Croniche, § 5).

Su consiglio del domenicano P. Paolino Bernardini a ventisei anni, il Leonardi lasciò l'attività di farmacista e intraprese gli studi ecclesiastici. Celebrò la sua prima eucaristia nell'Epifania del 1571 e il vescovo di Lucca gli affidò la Chiesa di San Giovanni della Magione, nella quale poté attuare un'intuizione che portava da tempo nel cuore: l'istituzione di una scuola che formasse soprattutto i più giovani nei principi della retta fede e della vita cristiana. Nacque così la "Compagnia della Dottrina Cristiana".


SGL1Dalla parte dei piccoli


La Chiesa si riforma dal basso, dai "piccoli". Giovanni è obbediente al monito del Vangelo: "Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato" (Mc 9,37) I "piccoli" per il Leonardi sono coloro che hanno bisogno di aiuto spirituale; coloro che non sanno, quelli che hanno poche sicurezze, sono soprattutto i peccatori, privi di difesa e schiacciati dalla loro indegnità. Il confessionale diviene la prima "cattedra" di Giovanni. E' scuola della misericordia divina: "che il buon cristiano dovrà avere sempre davanti ai suoi occhi e scrivere nel cuore" (Sermoni C. 318) e nello stesso tempo luogo della guarigione interiore. Così scrive il primo biografo: "era particolare la sua carità verso il prossimo, al quale sovveniva non solo con curarli per amore di Dio e dar loro i medicamenti necessari; ma molto più con sani documenti, con disporli alla confessione, e con procurare di rendere prima sana l'anima dalle spirituali infermità. Così era fatto Giovanni, non meno per l'anime che per i corpi operatore e dispensatore di medicine" (G. Bonafede, Vita). La cura del corpo ecclesiale fu dunque la prima preoccupazione del giovane presbitero. Nell'Oratorio lucchesa il Leonardi, radunò numerosi giovani che già conoscevano le sue singolari virtù. La compagnia era solita ritrovarsi nell'ascolto della Parola di Dio, nella frequenza ai sacramenti, nell'orazione mentale e nelle pratiche di pietà.

Ma l'anelito missionario e la povertà spirituale del popolo, spinsero Giovanni ad occuparsi soprattutto dei fanciulli per insegnare ad essi: "la dottrina christiana, et indirizzarli nella devotione, sapendo egli (come spesso diceva) che dalla buona educatione della gioventù dipende più che da altre diligenze la riforma delle famiglie e delle repubbliche". Formare cristiani adulti nella fede: ecco l'intuizione del Leonardi che riorganizzò in modo sistematico e innovativo la catechesi in tutta la Diocesi di Lucca.


SGL3Una nuova famiglia religiosa nella Chiesa


Vita comune e apostolato: una sintesi vincente, sperimentata dai nuovi Ordini religiosi: i Chierici Regolari che precedettero, accompagnarono e seguirono il Concilio di Trento. Il Leonardi s'inserisce con i suoi primi compagni dentro questo singolare fioritura. Il settembre del 1574 diede inizio alla compagnia di "preti riformati" ed egli stesso redasse la prima regola di vita nel 1584: "Constitutioni e Regole della Compagnia dei sacerdoti e Chierici Secolari della Gloriosa Vergine Maria Habitanti a Lucca in la Chiesa della Santissima Maria Cort'Orlandini" e come egli stesso ebbe ad affermare "approvate da un papa Clemente" nel 1604.

Il successo dell'opera attirò consensi ed amici come il Vescovo Castelli di Rimini, ma anche tanta ostilità e rifiuto per il quale la vita dei profeti e mirabilmente intrecciata alle loro azioni e parole. In queste parole consegnate nelle prime Costituzioni il Leonardi individua lo scopo del nuovo istituto: "Avendo veduto che il Signore ci ha chiamati non solo perché attendiamo a noi stessi, ma anche al fine che con ogni diligenza cerchiamo la salute del nostro prossimo. Poi tutti i fratelli con animo acceso si sforzeranno eseguire questa volontà di Dio, e per ciò s'attendi alla ministratione dei santissimi sacramenti non perdonando a fatica o disagio quando vedranno qualche Anima peccatrice tornare allo stato della grazia. Si predichi o si legga la Divina scrittura in Chiesa nostra ogni giorno di festa comandata et insieme vi s'insegni la Dottrina Cristiana ai bambini" (Costituzioni del 1584, Archivio OMD).

Il santo pagò con molte tribolazioni il coraggio di predicare e di sostenere in tutti i modi la necessità di un ritorno alla genuina pratica del Vangelo in un'epoca di decadenza dei costumi e di profonde divisioni nella Chiesa. La Congregazione fu elevata alla dignità di Ordine con il titolo di Chierici Regolari della Madre di Dio da Gregorio XV (1621). Un piccola comunità apostolica che fosse in piena comunione per l'evangelizzazione, la santificazione e la riforma personale, fu l'intento del Leonardi.


SGL4Fecondo e profetico esilio: nella vigna della Chiesa


Se la santità non si esaurisce nella storia e vero che questa la caratterizza. L'avventura del Leonardi proseguì fuori dall'"Alborato cerchio", è cominciò ad assumere toni universali. La compostezza del suo carattere e la sua coerenza profonda nascevano da un amore affidato a Dio spesso segnato da amarezze, provocate da inquietudini e divisioni. L'ombra lunga della croce che il Signore riserva ai suoi eletti e che il Leonardi ebbe a celebrare nei suoi scritti come testimonia la lettera inviata ai confratelli il 16 maggio 1592: "A me non dovete cosa alcuna, perché per tutto il tempo non ho da parte mia fatto che guastare, ma se cosa di buono vi pare che vi sia stata, tutto è virtù e grazia di Dio, al quale tutto dovete. Quanto a portare la Croce, ha da essere virtù di Quello che ha da scacciare da voi il timore e la paura, et un poco più levate li vostri cuori a Dio e con lui misurate le cose" (G. Leonardi, Lettere). Sospetti, accuse di essere portavoce dell'Inquisizione e incomprensioni anche fra i suoi religiosi, sancirono l'esilio del Leonardi dall'amata città di Lucca. Alla richiesta di spiegazioni la risposta fu netta: "disturba l'ordine pubblico e manca di rispetto all'autorità costituita". Si, i profeti disturbano, i giusti inquietano, i saggi vanno tolti di mezzo. Ma la vigna sarà data ad altri che la faranno fruttificare (cfr. Mt 21,43). E' la vigna della grande Chiesa che il Leonardi è chiamato a servire. Cominciando da Roma dove dimora il Vicario di Cristo.

Giovanni propone con voce profetica la riorganizzazione del tessuto ecclesiale: concili provinciali e regionali convocati periodicamente per discutere delle questioni pastorali, i quali a sua volta devono confluire in concili nazionali da celebrarsi a Roma alla presenza del Papa il quale "procurerà d'aver cognizione di tutte le infermità che patisce la Chiesa […] e poi quelli che a riformare i costumi degli uomini devono attendere, ponghino loro medesimi avanti gli occhi di chi desiderano riformare come specchi di tutte le virtù e come lucerne poste sopra il candeliere".E a sottolineare l'importanza dell'universalità della Chiesa il Leonardi invita il Papa "a scegliere i cardinali di tutte le nazioni della cristianità" ( G. Leonardi, Memoriale a Paolo V per la riforma universale di tutta la Chiesa, 1605).
L'ordine di non ritornare in patria raggiunge il Leonardi a Roma dove si era recato nel 1587.

La sua causa fu più volte sostenuta e difesa da amici influenti, tuttavia il santo ebbe modo di dimostrare rispettosa obbedienza alla Chiesa e al Senato di Lucca. Lo sguardo al crocifisso, "il Patto con gli occhi per scoprire Cristo" come ebbe ad affermare nel commento a Giobbe e la fedeltà alla Chiesa, orientarono il tempo prezioso della prova come scrisse in altra occasione al Venerabile Giovanbattista Cioni: "So che vi sarà croce, ma pigliatela volentieri per amore di Quello che la pigliò per tutti, poiché altrimenti non si può fare, onde è bene patisca un membro, acciò tutto il corpo habbia bene" (Lettera del 1591). Il papa Clemente VIII, non solo allontanò dal Leonardi ogni accusa e sospetto, ma lo inviò più volte Visitatore e Commissario Apostolico perché fosse attuata con "prudenza e ponderata fermezza" la riforma della Chiesa già avviata dal concilio tridentino: "tam in capitis quam in membris". Instancabile, il santo visita più volte antichi e autorevoli monasteri: Montevergine, Vallombrosa e Montesenario. Fonda il popolare santuario della Madonna dell'Arco presso Napoli. Le intuizioni profetiche e l'esperienza lo conducono a stendere una sorta di trattato nel quale enumera i principi della riforma: "Pro Religionum et Religiosorum presenti et futura reformatione". Con lucida evidenza in questo documento afferma che: "Non è l'inflazione delle leggi a riformare gli Istituti, salvo poi osservarle".

A Roma suggerirà la costituzione di un "Dicastero" per i religiosi che sarà istituito da Innocenzo X nel 1652. Gli fu affidato l'incarico di Visitatore delle Scuole Pie le quali, in seguito, furono aggregate per tre anni alla Congregazione del Leonardi. L'amicizia fidata strinse san Giovanni e san Giuseppe Calasanzio soprattutto nelle ore difficili di sospetti e persecuzioni. Giovanni s'adoperò in questi laboriosi anni romani ad uffici di pace. Compose divergenze nel popolare Ospedale di Santo Spirito in Sassia a Roma; fra il Collegio Inglese e la Compagnia di Gesù (per il Collegio Germanico); fra la repubblica di Lucca e il Duca di Monaco.


SGL6Il Vangelo fino agli estremi confini della terra


Di ritorno da Loreto nel 1605 intensificò le relazioni in precedenza avviate con MonsGiovan Battista Vives per dar vita ad un progetto missionario. Già intorno al 1603 nella casa del Vives, posta nelle vicinanze di piazza del popolo, si radunarono alcuni giovani alunni sotto la direzione del leonardino P. Giuseppe Matraia, per dare concretezza alla "Congregazione di Propaganda Fide", la quale, aveva come scopo la formazione degli annunziatori del Vangelo nelle nuove terre: "Le Indie".

Per il nascente istituto il Leonardi revisionò le prime Costituzioni e firmò insieme a dodici Chierici Secolari il celebre memoriale a Paolo V come afferma il P. Ludovico Marracci: " Restano per anco appresso di noi le Regole, di questa Congregazione di Preti Apostolici, con altre scritture in tal proposito fatte da uomini insigni delle quali una è con queste parole soscritta: Martinus Funes Societatis Iesu, et duodecim Clerici Seculares". Il progetto attraversò molte vicissitudini ed ebbe la definizione canonica nel 1627 dal Papa Urbano VIII che assegnò il "Collegio di Propaganda Fide" a sacerdoti e chierici secolari "ex omni gente et natione". L'intensa giornata terrena del Leonardi si era chiusa qualche decennio prima il 9 ottobre del 1609 nella casa di Santa Maria in Portico a Roma.

Durante una violenta peste, il Padre mosso da grande carità assistendo alcuni confratelli, rimase vittima del terribile morbo. Le sue spoglie mortali furono trasferite nella Chiesa di Santa Maria in Campitelli nel 1667 e fu canonizzato da Pio XI il 17 aprile 1938.

 

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9 OTTOBRE

SAN GIOVANNI LEONARDI

Sacerdote, fondatore dei Chierici Regolari della Madre di Dio

(1541-1609)

Solennità



LETTURE: Cor 4,1-5; Sal Cor 4,1-5; Lc 10,1-9

Giovanni nacque a Diecimo di Borgo a Mozzano, presso Lucca, nel 1541. Era il settimo figlio di Giacomo Leonardi e Giovanna Lippi, una famiglia di buone condizioni economiche. Da giovane si trasferì a Lucca per diventare farmacista.

A Lucca Giovanni non si lasciò distrarre dalla vita mondana, ma, guidato dal domenicano padre Bernardini, costituì una associazione di giovani in cui si praticavano la preghiera in comune e l'assistenza ai poveri e ai pellegrini. Chiese di entrare nell'ordine francescano, ma la sua richiesta non venne accolta. Aiutato nella sua ricerca vocazionale da padre Bernardini, a 25 anni Giovanni lasciò gli studi di farmacia e si dedicò agli studi ecclesiastici.

Giovanni venne ordinato sacerdote e celebrò la sua prima messa il giorno dell'Epifania del 1571. Gli fu affidata la chiesa di S. Giovanni della Magione. Qui fondò una scuola per l'insegnamento della religione cattolica che ebbe da subito molti consensi.

Nel 1574 presso la chiesa di S. Maria della Rosa Giovanni fondò con alcuni amici la Congregazione dei Preti Riformati, approvata nel 1595 da Clemente VIII. Giovanni, tuttavia, incontrò l'ostilità e il sospetto di molti concittadini che lo ritenevano un inviato dell'Inquisizione. Decise per questo di trasferirsi a Roma. A Roma strinse amicizia con il card. Baronio, San Filippo Neri e san Giuseppe Calasanzio.

Nel 1614 la Congregazione dei Preti Riformati assunse il nome di Congregazione dei Chierici regolari della Madre di Dio. Il seminario della Propaganda Fide, fondato da san Giovanni Leonardi e dallo spagnolo Vives nel 1603, venne trasformato da Urbano VIII nel 1627 in Collegium Urbanum de Propaganda Fide e assunse un posto di primissimo piano nell'impegno missionario della chiesa universale.

Giovanni Leonardi fu beatificato nel 1861 e venne dichiarato santo il 17 aprile 1938. Il suo corpo riposa nel santuario romano di Santa Maria in Portico in Campitelli.


Criteri di autentico rinnovamento

Dalle «Lettere a papa Paolo V» di san Giovanni Leonardi, sacerdote
(Lett. per la riforma universale della Chiesa; archivio dell'Ordine dei Chierici Regolari della Madre di Dio).


E' necessario che coloro che aspirano alla riforma dei costumi degli uomini cerchino specialmente, e per prima cosa, la gloria di Dio e da lui, dal quale procede ogni bene, aspettino e insieme sperino l'aiuto per un compito così vantaggioso e difficile. Si presentino agli sguardi di quanti essi vogliono riformare come specchi di ogni virtù e come lucerne poste sul candelabro. Risplendano davanti a tutti quelli che si trovano nella casa di Dio per l'integrità della vita e l'eccellenza dei costumi. Così, più che costringere, attireranno dolcemente alla riforma, perché, secondo gli insegnamenti del Concilio Tridentino, non si può esigere dal corpo quello che non si trova già nel capo. Far diversamente significa sconvolgere il giusto procedimento e l'ordine di tutta la famiglia del Signore.

Chi vuole operare una seria riforma religiosa e morale deve fare anzitutto, come un buon medico, un'attenta diagnosi dei mali che travagliano la Chiesa per poter così essere in grado di prescrivere per ciascuno di essi il rimedio più appropriato.

Il rinnovamento della Chiesa deve verificarsi parimenti nei primi e negli ultimi, nei capi e nei dipendenti, in alto e in basso. Deve cominciare da chi comanda ed estendersi ai sudditi. 
Bisognerebbe che cardinali, patriarchi, arcivescovi, vescovi e parroci, ai quali é demandata direttamente la cura delle anime, fossero tali da dare il migliore affidamento per il governo del gregge del Signore. Ma scendiamo anche dai primi agli ultimi, cioè dai grandi ai piccoli, perché questi non devono essere trascurati da chi si preoccupa di elevare il livello della vita cristiana. E' ben giusto che non si debba lasciare nulla di intentato perché i fanciulli, fin dai primi anni, siano educati nella purezza della fede cristiana e nei santi costumi. Nulla é più urgente e indispensabile dell'insegnamento della dottrina cristiana. L'istruzione dei fanciulli va affidata solo a persone buone e timorate di Dio.

Questo, beatissimo Padre, è ciò che al presente il Signore mi ha suggerito su un problema di tanta importanza. Si tratta certo di cose non facili, ma se si confrontiamo con la posta in gioco, nessuno sforzo sarà considerato eccessivo. Grandi mete del resto si raggiungono con mezzi grandi e, d'altro canto, grandi imprese si addicono ad anime grandi.

MESSALE 


Antifona d'Ingresso Lc 4,18

Lo Spirito del Signore è sopra di me
Per questo mi ha consacrato con l’unzione,
mi ha mandato a recare il lieto annunzio ai poveri
a curare le piaghe dei cuori affranti


Colletta

O Dio fonte di ogni bene,
che hai ispirato al sacerdote san Giovanni Leonardi
il vivo desiderio di portare a tutti i popoli il tuo Vangelo,
fa’ che per sua intercessione 
si diffonda sempre e in ogni luogo la vera fede di Cristo.
Per il nostro Signore Gesù Cristo...


LITURGIA DELLA PAROLA

Prima Lettura Isaia 61,1-3
Il Signore mi ha mandato ha portare il lieto annunzio ai poveri


Dal libro del profeta Isaia
Lo spirito del Signore Dio è su di me perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati, a proclamare la libertà degli schiavi, la scarcerazione dei prigionieri, a promulgare l’anno di misericordia del Signore, un giorno di vendetta per il nostro Dio, per consolare tutti gli afflitti, per allietare gli afflitti di Sion.


Salmo Responsoriale Dal Salmo 95
Cantiamo al Signore: è lui che ci salva

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunziate di giorno in giorno la sua salvezza;
in mezzo ai popoli narrate la sua gloria,
a tutte le nazioni dite i suoi prodigi.

Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

Dite tra i popoli: «il Signore regna!».
Sorregge il mondo perché non vacilli;
giudica le nazioni con rettitudine.


Seconda Lettura 1 Cor 4,1-5
Ministri di Cristo è amministratori dei misteri di Dio

Dalla prima Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli ognuno ci consideri come ministri di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, quanto si richiede negli amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però, poco importa di venir giudicato da voi o da un consesso umano; anzi, io neppure giudico me stesso, perché anche se non sono consapevole di colpa alcuna non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, finché venga il Signore. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno avrà la sua lode da Dio.


Canto al Vangelo Cfr. Mt 10,5.9

Alleluia, alleluia.
Il regno di Dio è in mezzo a voi, dice il Signore;
portate il messaggio di pace a tutti gli uomini.
Alleluia.


† Vangelo Lc 10,1-9
La messe è molta, ma gli operai sono pochi

Dal vangelo secondo Luca
Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: “La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l’operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio.


Orazione sulle offerte

Accogli Signore, i nostri doni
Nel ricordo di san Giovanni Leonardi,
e fa’ che il sacrificio eucaristico
che proclama la tua gloria
ci ottenga la salvezza eterna.
Per Cristo nostro Signore.


Antifona alla Comunione Mt 28,20

«Ecco, io sono con voi tutti i giorni
Sino alla fine del mondo», dice il Signore.


Orazione dopo la Comunione

O Dio, nostro Padre,
che ci hai nutriti con il pane della vita,
fa’ che seguendo l’esempio di san Giovanni Leonardi
ti onoriamo con fedele servizio
e ci prodighiamo con carità instancabile
per il bene dei fratelli.
Per Cristo nostro Signore.

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Pubblicato in Approfondimenti
Mercoledì, 23 Settembre 2015 16:27

SOLENNITÀ DI SAN GIOVANNI LEONARDI 2015



Parrocchia Santa Maria in Portico in Campitelli

SOLENNITÀ DI SAN GIOVANNI LEONARDI 2015
Fondatore dell’Ordine della Madre di Dio
Cofondatore di Propaganda Fide Patrono dei Farmacisti
NELL’ANNO DELLA VITA CONSACRATA


sgl2015

SABATO 3 OTTOBRE 2015

Ore 18,30 Celebrazione dell’Eucarestia
e Conferimento delle Cresime presiede
S. ECC.ZA MONS. MATTEO ZUPPI VESCOVO AUSILIARE DI ROMA PER IL SETTORE CENTRO


MERCOLEDÌ 7 OTTOBRE 2015

Ore 20,45 CONCENTUS LEONARDINO
Trahe me post te Mater sancta.
(Brani del XVI sec.)

a cura della Cappella Musicale di Campitelli
e “Ensemble la Cantoria”.


GIOVEDÌ 8 OTTOBRE 2015

Ore 18,30 Primi Vespri e memoria del Transito
Presiede S. ECC.ZA MONS. EDOARDO ALDO CERRATO VESCOVO DI IVREA
A seguire Processione con la reliquia del Santo: Piazza Campitelli, Via Capizzucchi,
Piazza Margana, Via dei Polacchi, Via delle Botteghe Oscure, Via Caetani, Piazza Lovatelli, Via Sant’Angelo in Pescheria, Piazza Campitelli. Con la partecipazione del Collegio di Propaganda Fide.
Animerà la Banda musicale “Gruppo alpini Borbona”.


VENERDÌ 9 OTTOBRE 2015

SOLENNITÀ DI SAN GIOVANNI LEONARDI

ORE 18,30 Concelebrazione Eucaristica presiede
S.E. IL SIGNOR CARDINALE GIOVANNI BATTISTA RE PREFETTO EMERITO
DELLA CONGRAGAZIONE PER I VESCOVI. Omaggio al Santo dei Farmacisti Cattolici.

 


La Comunità religiosa e parrocchiale di Campitelli

IMMAGINE: SAN GIOVANNI LEONARDI: ROMA CAPPELLA COLLEGIO URBANO PROPAGANDA FIDE, FRANCISI SEC. XX

 

Pubblicato in 2015
Giovedì, 25 Settembre 2014 08:31

SOLENNITÀ di SAN GIOVANNI LEONARDI 2014



Parrocchia Santa Maria in Portico in Campitelli


SOLENNITÀ di SAN GIOVANNI LEONARDI 2014

S.-Giovanni-2014


La solennità liturgica di San Giovanni Leonardi Fondatore dell’Ordine della Madre di Dio e cofondatore di Propaganda Fide, sarà celebrata il prossimo 9 ottobre dal Cardinale Fernando Filoni Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli. La celebrazione ricorderà anche i quattrocento anni dalla breve unione tra i Leonardini e gli Scolopi fondati da San Giuseppe Calasanzio.

13 settembre 2014


Archivio delle attività



Pubblicato in 2014
Giovedì, 28 Settembre 2017 15:30

SOLENNITÀ DI SAN GIOVANNI LEONARDI 2017

festa-s-giovanni-leonardi
 
Pubblicato in 2017
Venerdì, 21 Settembre 2018 15:30

SAN GIOVANNI LEONARDI 2018

Parrocchia Santa Maria in Portico in Campitelli
80° ANNIVERSARIO DELLA CANONIZZAZIONE
SAN GIOVANNI LEONARDI
Fondatore dell'Ordine della Madre di Dio
Patrono dei Farmacisti


LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2018

Ore 7,30 Santa Messa nel Transito del nostro Santo Padre
Fondatore San Giovanni Leonardi
Ore 18,30 Primi Vespri e memoria del Transito
Presiede S. Ecc.za MONS. GIANRICO RUZZA
Vescovo Ausiliare di Roma per il Settore Centro.
Saranno presenti i seminaristi del COLLEGIO URBANO DI PROPAGANDA FIDE.
A seguire Processione con la reliquia del Santo: Piazza Campitelli, Via Capizzucchi, Piazza Margana,
Via dei Polacchi, Via delle Botteghe Oscure, Piazza dell’Enciclopedia, via dei Falegnami,
Piazza Lovatelli, Via Sant’Angelo in Pescheria, Piazza Campitelli.
Animerà la Banda musicale “Gruppo alpini Borbona”.
 

MARTEDÌ 9 OTTOBRE
SOLENNITA’ DI SAN GIOVANNI LEONARDI

ORE 10,00
Pellegrinaggio Leonardino
Omaggio floreale presso la Statua
di San Giovanni Leonardi
in Via delle Fondamenta Città del Vaticano
ORE 18,30
Solenne Concelebrazione Eucaristica
Presiede S. E. il Signor CARDINALE ANGELO DE DONATIS
Vicario Generale del Santo Padre per la Città di Roma
 
Le celebrazioni saranno animate dalla Cappella Musicale di Santa Maria in Campitelli e dall’Ensemble la Cantoria.

LA COMUNITÀ RELIGIOSA E PARROCCHIALE DI CAMPITELLI
PARROCCHIA SANTA MARIA IN PORTICO IN CAMPITELLI
Piazza Campitelli 9 - Roma 06/68803978  www.santamariainportico.it

ARCHIVIO delle ATTIVITÀ

 

Pubblicato in 2018
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