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Giovedì, 03 Febbraio 2022 17:13

“La cultura della sinodalità genera relazioni umanizzanti”. Il Vescovo Di Tora a Campitelli

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L’ingresso con le luci che la liturgia prevede per la festività della Presentazione  al Tempio ed il gesto grato dell’Amministrazione comunale rappresentato dal Corpo di Polizia municipale Roma Capitale, con una corona di fiori, sono gli ingredienti che hanno inaugurato la solenne concelebrazione eucaristica presieduta a Campitelli, dal Vescovo Guerino di Tora, Ausiliare di Roma. Gesù è presentato al Tempio da Maria e Giuseppe accolto dai Simeone ed Anna che rappresentano l’antica alleanza, ma anche la novità di quell’attesa che si espande con la luce del Salvatore, segno di contraddizione e di resurrezione. Luca è chiaro nel presentare la prospettiva di questo bimbo che passa dalle braccia della madre alle braccia dell’umanità. Gesù è dunque Luce per illuminare le genti, è dare senso profondo alla vita: “Ad ognuno che cerca la luce vera, Gesù dà il senso della salute, della sofferenza, delle ansie, delle gioie, delle speranze”. Ha ricordato nella sua omelia il Vescovo Di Tora. Davanti all’apparente affermazione di una materialità senza senso: “Il Vangelo, di Cristo parola vivente, è tale da umanizzare la vita e trasformare la nostra storia umana, in una storia di salvezza”. E questo attraverso la costruzione di una “Cultura della sinodalità”,  ha ribadito don Guerino. Saper dialogare ed ascoltare: “facendo entrare nel cuore la Parola e creando relazioni”. Relazioni umanizzanti da intessere con tutti colore che incontriamo nel nostro quotidiano. La nostra Città di Roma, fortemente legata alla devozione mariana, conserva memorie antiche come quella di Santa Maria in Portico.  Tante volte nella sua storia il popolo romano “ricorrerà con fervore alla protezione della Vergine santissima. Una storia che va da San Gregorio Magno a papa Francesco”. Edicole votive furono apposte dopo la liberazione della Peste del 1656, come quella situata ancora oggi presso la Chiesa della Consolazione, con l’affermazione: A Colei che è Consolatrix afflictorum. Ed ancore, attraendo lo sguardo del pellegrino: “del fonte delle Grazie la Madre è questa, mirala, pregala, che ella ai divoti suoi grazie non nega”. Voce asciutta della  “Fede e profondo sentimento mariano radicato nel popolo romano”. Durante la celebrazione Olga e Olimpia hanno ricevuto il Sacramento della Confermazione, mentre al termine, prima del canto del Te Deum, mirabilmente eseguito dalla Cappella musicale di Santa Maria in Campitelli diretta dal Maestro Vincenzo Di Betta, il Parroco P. Davide, ringraziando ha ricordato come l’icona di Santa Maria in Portico è una “Odigitria”, colei che indica la via. Così, mentre “pensiamo ad indicare le nostre via, Maria ci indica la Via per eccellenza, suo Figlio Gesù. La Chiesa è sinodale quando si ricorda di essere come Maria, discepola del Cristo Signore”.

 

Letto 525 volte Ultima modifica il Venerdì, 04 Febbraio 2022 08:11

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