Quando Gesù stabilisce che un bambino è la misura del Regno di Dio e che bisogna essere come lui per conquistarlo, non intende che i discepoli debbano comportarsi da bambini. Pretesa, arroganza, impuntature, volere a tutti i costi, narcisismo egoista. Per i bambini si tratta di atteggiamenti naturali. Sembra che i “figli del tuono”, Giacomo e Giovanni, incarnino questa fase infantile con la loro richiesta fatta a Gesù, che sale deciso verso Gerusalemme. “Concedici di sedere nella tua gloria alla tua destra e alla tua sinistra”. Appare in tale richiesta la nascosta sete di potere che rimbomba come un tuono distraente e sviante. L’antica saggezza umana lo aveva già messo in luce. Natura e carattere di un uomo si manifestano quando egli gestisce il potere. Lo stesso atteggiamento del gruppo è discutibile. L’indignazione degli altri dieci trapela la sottile e infantile pretesa di dire perché loro si e noi no! Questa era anche la Chiesa delle origini e quando vi desideriamo tornare, occorre fare i conti con questa verità, con la fatica dei dodici che è la nostra stessa fatica. Ma cosa hanno capito i discepoli di quest’uomo che rivela sul monte i tratti del divino. Che attraversa la terra nella quale Dio ha rivelato ai Padri la sua Parola. Egli, con autorità inedita: libera insegna, sana, restituisce la vita a quanti incontra sul suo cammino. Loro scalpitano per i primi posti, dimenticando che il loro posto è già accanto a Gesù fin dall’inizio: “Li chiamò a sé”. Da quell’indirizzo, il pazientissimo Maestro di Nazareth ricomincia da capo la sua lezione. “Tra voi non è così”. Così come? Sembra che Gesù restituisca alla parola “potere” il giusto peso. Non dimentichiamo che in ebraico l’espressione gloria equivale a pesante e che i figli del tuono chiedono di sedere accanto alla gloria. Il potere ha il suo peso! Gesù capovolge il senso del potere, smascherando la segreta voglia dei suoi discepoli. “Chi vuol diventare grande tra voi sarà vostro servo”. Si comincia dal basso, dai piedi lavati, dal poter fare qualcosa per l’altro che è davanti a me. Eccola la via del poter servire senza servirsi del potere. Lì, l’amore sconfina nel potere, e il potere si serve dell’amore. Sulla strada verso Gerusalemme Gesù porta i suoi con sé, indicando loro il battesimo da ricevere ed il calice da bere. La sua Passione per Dio e per la nostra umanità.