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itendees
Sabato, 12 Ottobre 2019 18:19

Liberati

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Se da una parte Dio ha creato l’acqua per la purificazione del corpo, ha anche creato la terra per la rigenerazione dello spirito. Perché dalla terra siamo tratti ed il pensiero della terra ci riporta alla nostra condizione di creature di fronte al Creatore. Non è l’acqua, o la terra, o il gesto umano che generano la Salvezza, ma colui che ne è l’autore, origine della Vita. Così, il nostro tentativo di tenere prigioniero il divino in un fazzoletto di terra, o comprarlo con doni, non funziona. La Parola di Dio è libera, non si lascia incatenare da schemi umani, né dalle loro pretese. Gesù che cammina sulle acque e sulla terra, li sottomette a sé, esercita su di loro la sua signoria. Ed è proprio lungo il cammino verso Gerusalemme che anch’egli riconosce di essere pellegrino con l’umanità sofferente. Si accorge di questi dieci uomini che costituiscono una sorta di “sinagoga sulla strada”. Il numero dieci è fondamentale perché nella tradizione ebraica la preghiera possa essere espressa ed ascoltata. Ma è una sinagoga sui generis, fatta di lebbrosi, inabili al culto, addirittura uno di loro è un samaritano, un eretico, estraneo alla perfezione della norma. Il loro grido comunque è accolto: “Gesù maestro abbi pietà di noi!”. Non è una preghiera personale, è comune, mette insieme il bisogno di essere liberati dal male, che germoglia dal loro corpo ferito. Il primo riconoscimento è nel nome: Gesù: Dio salva. Se la sofferenza li ha uniti, la pronta guarigione li separa. Sono sanati lungo la strada, in quella strada che ha raccolto le notti insonni ed il loro muto dolore. Lo sguardo ed il grido sembrano sufficienti perché la loro pelle sia purificata, ma non basta. E’ necessario tornare indietro. Dei dieci, solo uno comprende che aver trovato per strada il Guaritore, è più importante della guarigione. La fede germoglia come gratitudine da un samaritano che ritorna da Gesù e si prostra davanti a lui. A pelle possiamo vivere una obbedienza devota, ma vuota. E gli altri, perché Gesù li attende? Per ricevere da loro elogi e gratitudine? Ne ha forse bisogno il datore della vita? No di certo! C’è dell’altro per chi lo segue sulla via verso Gerusalemme: la Salvezza che è più grande della purità rituale; la parola della Fede che fa uomini e donne liberate e liberanti; la vita che torna alla sua Sorgente.


Davide Carbonaro

Letto 1339 volte Ultima modifica il Mercoledì, 29 Gennaio 2020 16:12
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