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Sabato, 25 Dicembre 2021 08:44

Troverete

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Erano abituati i pastori a vegliare nella notte. Dio si rivela a chi ha gli occhi aperti. Ora, basta difendere il gregge da mercenari, è arrivato il Buon Pastore. L’angelo, istruisce uomini abituati a scrutare la notte, che allarga le ombre e incarna la paura. Li educa nei dettagli, a riconoscere il Segno. A Betlemme non vanno da soli, portano con sé il gregge, sfidando la notte. Le tenebre non fanno più paura perché un bambino è nato per noi. Un bambino bisognoso di tutto, che difende pastori e gregge. Paradosso del Dio del Natale che spezza il giogo dei potenti con l’impotenza di un vagito. Non più una marcia intrisa di sangue contro l’altro, ma un cammino di speranza che inaugura la pace. I pastori non erano per niente abituati al saluto. Il disprezzo sostituiva lo shalom rituale della cortesia. Non si aspettavano certo di essere salutati dall’Alto, che si apre su di loro intonando la pace. Tessendo una relazione nuova, inedita, tra cielo e terra. I pastori non erano oggetto di stima. Considerati ladri, approfittatori, impuri, inaffidabili. Dio ricomincia da loro, rivelandosi in quella notte di veglia. Inatteso dono di amore e di predilezione. Dio delle sorprese! Il Messia era calcolato negli agi di palazzo, tra le parole delle Scritture sacre, nella solennità dei riti evocatori. Così, Dio supera le nostre attese. Indirizza nella notte di Betlemme illuminata dal Vangelo, il cammino comune di pastori e gregge alla ricerca di chi sazierà gli occhi e il cuore. Cercate dice lo stupore, troverete risponde il Vangelo. Trovarono una minuta coppia ancora più impaurita di loro. Furono sorpresi non dalle parole, ma dal pianto di un bimbo che avrebbe raccolto le lacrime dell’umano dolore. Fissarono quelle fasce nelle quali Dio ha abbracciato la nostra umanità. Contemplarono nella mangiatoia chi avrebbe saziato il desiderio di eterno. Non sappiamo più nulla di loro, se non l’eco di  quella buona notizia che è giunta fino a noi. Parola che illumina ogni carne che viene nel mondo: “Oggi è nato un salvatore che è Cristo Signore!”. Natale ci riporta all’Oggi di Dio. Raccoglie le nostre dispersioni. Ci allontana dai rumori assordanti delle salvezze precarie.  Ci sveglia dai torpori degli inganni, come quando un bambino ridesta  la famiglia nel cuore della notte. Natale non è l’anestesia dei limiti: è la forza delle scelte, il coraggio della speranza, l’audacia dello sguardo sempre vigile di Dio sull’uomo.

Davide Carbonaro

Letto 600 volte Ultima modifica il Sabato, 25 Dicembre 2021 08:50
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